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Autonomia, è falso parlare di “bocciatura”. Sale l’attesa per la decisione sul referendum

Autonomia, è falso parlare di “bocciatura”. Sale l’attesa per la decisione sul referendum
Corte di Cassazione

La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi 14 punti della legge, ma ha anche stabilito 38 questioni inammissibili o infondate. Oggi dovrebbe arrivare la pronuncia della Cassazione sulla legittimità della proposta referendaria

PALERMO – Potrebbe arrivare oggi la decisione della Corte di Cassazione sulla legittimità del referendum proposto contro la legge 86/2024 che ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, disciplina l’attribuzione alle Regioni ordinarie di forme e condizioni particolari di autonomia (da qui l’aggettivo “Differenziata”).

L’attesa è cresciuta molto nelle ultime settimane in conseguenza della sentenza della Corte costituzionale che lo scorso 14 novembre ha stabilito la necessità di rivedere alcune norme in contrasto con la Carta fondamentale. Ci si chiede quale sarà, alla luce dei rilievi mossi, la decisione degli ermellini. In effetti, in base a quanto statuito dalla sentenza 68 del 1978 della Consulta, il referendum non dovrebbe aver luogo se vengono superati “i principi ispiratori” o i “contenuti normativi essenziali”, superamento che per alcuni costituzionalisti sarebbe avvenuto proprio in virtù del pronunciamento del 14 novembre scorso.

Secondo altri, invece, il referendum di abrogazione totale della legge potrebbe comunque avere corso per cassare le parti della legge Calderoli (il ministro per gli Affari regionali che è anche il “padre” della riforma) rimaste in piedi.

Nelle ultime settimane, i media italiani hanno parlato pressocché unanimemente di “bocciatura” della riforma leghista. Dalla lettura delle motivazioni della sentenza – che, piccola nota di colore, porta la firma di due siciliani, il presidente Augusto Barbera…

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