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Autonomia, Figuccia: “Occasione storica per il Sud, ma si riveda spesa storica”

Autonomia, Figuccia: “Occasione storica per il Sud, ma si riveda spesa storica”
Vincenzo Figuccia (Lega)

Il deputato regionale della Lega, Vincenzo Figuccia, risponde alle domande del QdS sulla riforma dell’Autonomia.

Si torna a parlare di Autonomia con la proposta di riforma avanzata dal ministro Calderoli. A tal proposito il Quotidiano di Sicilia ha intervistato l’onorevole Vincenzo Figuccia, deputato regionale all’Ars.

Onorevole Figuccia, cosa ne pensa della bozza Calderoli?

“Sull’autonomia differenziata credo bisogni partire anzitutto dai Livelli essenziali di prestazione prima ancora di parlare di competenze da togliere alla materia concorrente tra Stato e Regioni. Per evitare equivoci la bozza Calderoli va condivisa con le Regioni ed è per questo che plaudo all’approccio che il governo Schifani sta dando al tema affinché ogni fase dell’iter sia concordata rendendo la Sicilia protagonista nel dibattito.

Per il resto, condividiamo l’impianto normativo con il quale si vuole dare piena applicazione alla riforma dell’articolo 116 della Costituzione, dopo l’intervento del 2001, definendo competenze su materie specifiche e risorse utili a sostenere i costi. Su Salute, Scuola, Beni culturali e Ambiente occorre che ci sia uniformità nel Paese.

Credo che sia una vera sfida verso il rilancio e gli investimenti, allontanando l’etichetta di regione sussidiata da Roma. Per il resto, non abbiamo dogmi ma siamo attenti e vigili affinché la riforma sia la migliore possibile per la Sicilia e per i siciliani”.

La Lega Sicilia avanzerà proposte per modificarla?

“Come dicevo, l’autonomia potrebbe essere certamente un’occasione per il Meridione a patto che si riveda l’impostazione della spesa storica. C’è un brand Made in Sicily che va riconosciuto e che vede la Sicilia capofila italiano in tanti settori di eccellenza. Si tratta di avere coraggio e non solo ‘di numeri’’”.

Statuto speciale: non sarebbe il momento di ottenere dallo Stato la sua applicazione?

“Quello dello Statuto è diventato spesso un teorema usato per mera retorica. Altrettanto spesso, si è trattato di un’autonomia tradita per il palomatismo di una classe politica che nei decenni si è appiattita sull’idea di uno stato accentratore.

Noi dal canto nostro, stiamo riproponendo la legge sul riconoscimento del principio di insularità dopo la modifica dell’articolo 119 della Costituzione per inserire anche in statuto il principio stesso. Sulla mancata applicazione di un principio abbondantemente acclarato, questo è certo, faremo battaglia”.