Il gip di Termini Imerese ha autorizzato la perizia psichiatrica per Giovanni Barreca, il muratore 54enne accusato della strage di Altavilla Milicia (PA). L’uomo è accusato di omicidio plurimo – della moglie Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emanuel – e di occultamento di cadavere. Indagati anche la figlia 17enne – per concorso – e una coppia di coniugi palermitani, Sabrina Fina e Massimo Carandente.
La richiesta di perizia era stata presentata dall’avvocato Giancarlo Barracato.
Il giudice per le indagini preliminari ha approvato la perizia psichiatrica per comprendere se Barreca – al momento dell’uccisione della moglie e dei figli – fosse in sé e in grado di intendere e di volere. L’esame potrebbe essere utile per valutare eventuali aggravanti o attenuanti delle accuse a carico del muratore 54enne. A occuparsene saranno lo psichiatra Alberto Caputo e la criminologa Roberta Bruzzone.
Al momento la dinamica esatta del triplice omicidio è ancora da ricostruire. Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni degli indagati – in particolare della figlia 17enne di Barreca, indagata per concorso in omicidio e occultamento di cadavere – Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel (16 e 5 anni) avrebbero subìto torture atroci nel corso di un “rito di purificazione” per liberare la casa di Barreca dal demonio.
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Lo stesso Barreca – che verrà sottoposto a perizia psichiatrica, come disposto dal giudice – avrebbe confessato di aver agito per liberare la famiglia dalle presenze demoniache. Il 54enne accusa i presunti complici – Sabrina Fina e Massimo Carandente – di aver organizzato “l’incontro di preghiera” che si è concluso con il triplice omicidio.
I coniugi, invece, continuerebbero a professarsi innocenti, sostenendo di non essere stati in casa al momento della morte delle tre vittime.
Dietro la strage di Altavilla ci sarebbe l’ombra di una setta religiosa. I due presunti complici di Barreca ne farebbero parte e avrebbero fomentato il fanatismo religioso dell’uomo. Sono in corso le indagini per chiarire se vi possano essere altre persone coinvolte nel delitto o comunque informate dei fatti.
Immagine di repertorio