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Autotrasporto, Assotir: bene confronto al Mit su fondo rinnovo veicoli

Autotrasporto, Assotir: bene confronto al Mit su fondo rinnovo veicoli

Donati: “Diamo atto a Salvini di aver mantenuto impegno con settore”

Roma, 18 dic. (askanews) – “Molto positivo”. Così Assotir giudica il confronto tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le associazioni dell’Autotrasporto in merito alla definizione delle modalità attuative che porteranno alla predisposizione del decreto per l’erogazione dei 590 milioni di euro stanziati a favore del settore.

Nel corso della riunione i rappresentanti del ministero hanno illustrato i criteri-base del fondo per l’autotrasporto di 590 milioni di euro, attivo dal 2027 fino al 2031, che sarà dotato di una quota annuale di circa 100 milioni, che andranno ad incentivare gli investimenti per il rinnovo del parco veicolare, allo scopo di favorire il rinnovamento dello stesso.

“Nei prossimi giorni – spiega il segretario generale di Assotir, Claudio Donati – sarà fornita alle associazioni una prima bozza, su cui verranno fatte le eventuali osservazioni e proposte. Assotir non mancherà di dare il proprio apporto, affinché il fondo risulti effettivamente accessibile, snello, e fortemente orientato verso le piccole e medie imprese. Pensiamo che si debba dare atto al ministro Salvini – ha proseguito Donati – di aver mantenuto un impegno preso con il nostro settore. Si tratta di una misura significativa, che assume un rilievo strutturale, in quanto per cinque anni l’autotrasporto avrà uno strumento importante per favorire gli investimenti”.

Secondo il segretario generale di Assotir, però “questo non annulla le molte criticità del settore, una su tutte, la debolezza contrattuale dei trasportatori, che si traduce in una situazione di sotto-tariffazione generalizzata e, quindi, in difficoltà crescenti a far quadrare i bilanci. Da questo punto di vista, quello che succederà nella legge di bilancio, in approvazione al Senato, a partire dalla cancellazione dell’articolo 26, che comporterebbe il divieto di compensare il credito d’imposta derivante dalle accise sul carburante, è questione di importanza vitale su cui, nonostante le rassicurazioni ricevute per le vie brevi, dobbiamo continuare a tenere alta la guardia” conclude Donati.