Avanti popolo... - QdS

Avanti popolo…

Pino Grimaldi

Avanti popolo…

sabato 07 Settembre 2019

…”Alla riscossa, bandiera rossa trionferà… Evviva il comunismo che è libertà!”.
Tanto l’hanno cantata nella versione del 1946 – quella del 1923 faceva trionfare il socialismo – che ci sono riusciti. Il Governo (66°) biscontato ha riunito, dopo 76 anni, le due anime Pd (social comunista) e grillino (comunista ignorante), creando un feto governativo: allora nero, oggi rosso. Bravi. Sopratutto in un momento in cui in tantissime cancellerie di altri Stati accade l’inverso: onde bastian contrario che eccita l’alta finanza con mercati che esultano nel pensare che finalmente in Italia vi sarà moneta in circolazione a iosa prodotta in deficit dallo Stato per assicurare benessere sociale statale e farla finita con la produzione privata che prende, ma non spende soldi: Fiat e similari, nel tempo, docent.

Democrazia dei grillini: poveretti non la hanno mai avuta. Profughi, non considerati, della sinistra, ora felici di reincorporarsi nel tronco originale. Si demonizza la piattaforma roussoniana: a prescindere che siano cavoli loro come vogliano conoscere quel che pensano i loro iscritti (non gli è andata benissimo, 100mila iscritti, votanti 80mila, hanno risposto sì al governo col Pd 79,3%) non si può dire che stanno attentando alla democrazia. È un metodo per contarsi, non proibito. Come non proibiti gazebi, primarie (con pagamento!) e similari. In una democrazia parlamentare rappresentativa vigono le leggi dello Stato più o meno proporzionali o maggioritarie o a mezzo e mezzo (papocchio del 4 marzo 2018) con le quali si eleggono, senza vincolo di mandato, i rappresentanti del popolo sovrano che si impacchettano in gruppi di partiti o di altro nome. Non abbiamo una Repubblica presidenziale e i governi si fanno e disfanno in Parlamento e, anche se fuori, debbono esser fiduciati dalle Camere in base alle cifre che ogni gruppo si ritrova nello hic et nunc, non per traslazione di voti di altre elezioni, né tantomeno da sondaggi. Punto.

Governo di popolo, dice Conte. Non penso abbia in mente quello del “Quarto potere” di Pellizza di Volpeda – 1901, Museo del Novecento, Milano. Il suo è un popolo da tribunale per cui si è detto avvocato di esso, di colore rosso perché ha sempre votato sinistra (vedi curriculum) poi scelto dai frontmen GialloVerdi perché considerato “fantoccio”. Grande errore; li ha infilzati entrambi e ora fa il paladino di tre forze, di fatto una distinta in: sinistra, estrema e l’altra ignorante e arrogante. Non è cambiato il colore ma solo il modo per prendere per i fondelli il sovrano. Operazione analoga fu tentata nel 1936 da Palmiro Togliatti che scrisse la “Lettera ai compagni e camerati, fratelli in camicia nera”: invito a fascisti e comunisti per il bene dell’Italia. Ma guerra di Spagna e 1 settembre 1939 – inizio II Guerra mondiale – mandarono tutto in aria.

Nel Paese che ebbe il più forte partito comunista, dopo quello sovietico, è bello essere gli unici forti e puri a far meditare Putin .Che, per il momento, si tiene a debita distanza. Proviene dal Kgb. Mica scemo.

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