L’obiettivo è quello di rendere sempre più efficiente una struttura fondamentale per il territorio. Le richieste della Conferenza dei sindaci sono state sottoposte ai vertici sanitari
AGRIGENTO – Sono giorni di particolare impegno per i sindaci del Distretto socio-sanitario D3, che si sono riuniti più volte per discutere delle problematiche ospedaliere presenti sul territorio.
Il primo incontro è stato organizzato lunedì insieme a Giuseppe Augello, direttore del Presidio sanitario di Canicattì, nella Sala Giunta del Comune canicattinese, per concertare la posizione di ogni primo cittadino prima della Conferenza dei sindaci organizzata per martedì 10 settembre. Dalla riunione è scaturita una lettera con cui l’Assemblea ha avanzato alcune specifiche richieste ai vertici della sanità agrigentina. Nello specifico, i sindaci del Distretto socio-sanitario hanno chiesto il cambio di denominazione dell’Unità operativa di Medicina interna del Barone Lombardo di Canicattì in Unità operativa Medicina interna ad alta intensità di cure; la riqualificazione dell’Unità operativa di Chirurgia generale in Unità operativa complessa di Chirurgia generale; l’implementazione della pianta organica del laboratorio di Analisi e del reparto di Radiologia.
All’incontro di martedì pomeriggio, che aveva all’Ordine del giorno l’Adeguamento dell’Atto aziendale Asp di Agrigento ai sensi del Da n.1675 del 31/07/2019, hanno partecipato il direttore generale dell’Asp, Giorgio Santonocito, il direttore amministrativo Alessandro Mazzara, il direttore sanitario Gaetano Mancuso e Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della Commissione Salute, Servizi sociali e sanitari all’Ars (presente anche in qualità di sindaco del Comune di Montevago).
Nel sottolineare la scarsa presenza dei sindaci della provincia, Santonocito, si è detto tuttavia soddisfatto per la corposa presenza dei rappresentanti del Distretto. Dal canto loro, i sindaci intervenuti hanno constatato che nel corpo dell’Atto aziendale è stata data poca rilevanza all’ospedale Barone Lombardo e con la consegna della nota concordata nell’incontro del 9 settembre hanno auspicato che da parte dei vertici dell’Asp possano essere programmate iniziative che tengano effettivamente conto dell’importanza, anche strategica, del presidio ospedaliero canicattinese.
Alcune risposte alla nota sono state riscontrate nell’ambito dello stesso incontro: sia il direttore generale che il direttore amministrativo, hanno dichiarato che l’implementazione della pianta organica, relativamente al laboratorio di Analisi e al Reparto di Radiologia, sarà un argomento che verrà trattato successivamente all’approvazione del Piano aziendale. Riguardo invece alla riqualificazione dell’Unità operativa di Chirurgia generale, è stato dichiarato che la questione non rientra nelle loro competenze. Nel ricevere le richieste, il direttore generale dell’Asp si è dichiarato fiducioso per la modifica dell’attuale denominazione dell’Unità operativa di Medicina interna ricordando, inoltre, che verrà rifatto il Pronto soccorso del Barone Lombardo.
“Oltre a vigilare affinché il nostro nosocomio possa ottenere la maggiore quantità di servizi – ha detto il sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura – sosterremmo tutte le iniziative volte alla difesa e alla crescita della nostra struttura ospedaliera, punto di riferimento di migliaia di cittadini residenti in un territorio vasto e complesso come quello del nostro Distretto”.
“Siamo fermamente convinti – ha concluso – che i servizi che questo ospedale eroga, in quanto luogo di cura e assistenza, devono essere garantiti anche da un’adeguata qualità lavorativa di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario e ausiliario che quotidianamente si spende instancabilmente nell’espletare il proprio dovere”.