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Avvio dei corsi di alta formazione, nessun ok dai centri per l’impiego

Avvio dei corsi di alta formazione, nessun ok dai centri per l’impiego
tirocinio

La direttiva del dipartimento regionale dell’Istruzione: nessun requisito da controllare. In questo caso gli allievi possono essere anche occupati per poter frequentare le attività

Un passaggio da saltare, per risparmiare tempo e accelerare l’iter per l’avvio delle attività dei corsi Its in Sicilia, quelli di istruzione tecnica superiore.

Con una direttiva del dipartimento regionale dell’Istruzione è stato chiarito come, anche se il vademecum del Por Sicilia Fse 2014/2020 considera obbligatoria l’autorizzazione rilasciata dai centri per l’impiego per l’avvio delle attività d’aula per i corsi finanziati dal dipartimento formazione, questa regola non è applicabile ai corsi di alta formazione realizzati dagli Its.

Infatti, in questo caso i centri per l’impiego non hanno nulla da controllare, perché gli allievi possono essere sia occupati che disoccupati. Un passaggio in meno, quindi, che sarebbe stato di mera e vuota burocrazia, con l’unico risultato finale di produrre documentazione inutile e far perdere tempo agli operatori dei centri per l’impiego che dovrebbero, in quel caso, semplicemente apporre un timbro di accettazione e nient’altro.

Più importante, invece, che i centri per l’impiego di tutta la regione conoscano questi corsi e li pubblicizzino al meglio, in modo che chiunque possa essere interessato ed avere le competenze possano iscriversi e frequentare.

Si legge nella stessa direttiva come “le fondazioni Its rappresentano un vero e proprio anello di congiunzione tra giovani e mondo del lavoro, anzitutto per l’innovativo modello organizzativo realizzato in collaborazione con enti locali, università e centri di ricerca scientifica e tecnologica, aziende e soggetti privati e vengono cofinanziati dalla Regione, tramite il Por Sicilia Fse o il Poc, dal Miur ed una parte di cofinanziamento privato”.

I percorsi hanno una durata biennale, per un totale di 1.800/2.000 ore, di cui almeno il 30% di tirocinio aziendale. Per iscriversi, è necessario sostenere e superare una prova di accesso e la partecipazione è gratuita, in quanto gli Its sono finanziati con fondi pubblici, sia nazionali che comunitari.

A conclusione del percorso, a seguito di una verifica finale, si consegue il diploma di tecnico superiore, equivalente al V livello del quadro europeo delle qualifiche, riconosciuto in tutti i paesi dell’Unione Europea, con l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento. Ciò consente l’accesso ai concorsi pubblici e alle università con il riconoscimento di crediti formativi universitari.

Sempre nel comunicato si legge che “sono espressione di una strategia fondata sulla connessione delle politiche d’istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali ed hanno l’obiettivo di formare professionisti con le competenze tecniche più richieste dalle aziende, pronti a entrare nel mondo del lavoro”.

I corsi Its consentono di fare un’esperienza di stage in azienda, permettendo agli studenti di sperimentare direttamente sul campo le competenze acquisite. Ne esistono diverse in tutto il territorio regionale: l’Its Archimede “Tecnologie Innovative per i beni e le attività culturali” di Siracusa, “Efficienza energetica” di Enna, Albatros “Nuove tecnologie per il made in Italy” di Messina, “Mobilità Sostenibile e trasporti”, “Steve Jobs-Tecnologie dell’informazione e della comunicazione” di Catania, a cui si sono aggiunti lo scorso anno l’Its Sicani “Nuove tecnologie per il made in Italy-Agroalimentare” di Agrigento, la Madonie “Tecnologie e sistemi agroalimentari”, l’Alessandro Volta “Nuove tecnologie della Vita” e Infomobpmo “Mobilità sostenibile di Palermo, l’Emporio del Golfo “Nuove tecnologie per il made in Italy” di Trapani e per la Sicilia orientale Aerospazio Sicilia “Mobilità sostenibile” di Ragusa.

Michele Giuliano