Ballottaggio in Francia - QdS

Ballottaggio in Francia

Pino Grimaldi

Ballottaggio in Francia

sabato 23 Aprile 2022

Domani si vota per il ballottaggio tra Macron e la Le Pen nella vicina(a volte troppo!) Francia. E la figlia di Jean Marie-ormai lontano dalla politica per ragioni di età – quarta volta che si presenta per conquistare l’ Eliseo, lascia ipotizzare che se la grandi campagne francesi andranno a votare possa anche farcela. Sarebbe un subbuglio nella EU che non la ama; ma un soffio di giovinezza, o almeno diversità, in una Nazione – di certo rispettata più di quanto almeno oggi non meriti – che ha diritto di veto in Consiglio di Sicurezza alle Nazioni Unite, possedimenti d’oltre mare ancora degni d’attenzione e che è riuscita nel suo bene e male a battere moneta politica anche quando esisteva solo nella voce di De Gaulle che ogni sera durante l’ultima guerra mondiale lanciava appelli affermando d’essere il governo francese in esilio(non vero!).

I rapporti con l’Italia che stringi, stringi deve alla cosiddetta “cugina” l’essersi potuta formare per una serie di intrighi che solo il buon Cavour, conoscitore d’uomini e cose, riuscì a gestire a fine ‘800, non sono mai stati stabili. E mentre tutti nella Italia bene – Nord e Sud – parlavano francese e financo alla Corte Savoia, allora Re d’Italia batteva moneta la lingua d’oil, nel popolo c’è sempre stata verso la terra della rivoluzione per antonomasia, un certo scetticismo fatto di sconcerto ed invidia che non ha mai reso ottimi i rapporti: Napoleone incluso nel determinare il sentire italico. Mentre ha sempre avuto paura per gli “Unni” Germania ed ammirazione per gli Inglesi(UK) non fosse altro perché mangiano quattro volte al giorno ed hanno – ancor oggi – una Regina che ha appena compiuto 96 anni ed a Giugno festeggia ben 70 anni di ininterrotto Regno.

I media italiani sono tutti per Macron. lo coccolano quasi meglio di quanto non faccia la moglie che è ancora incredula che il suo bambino sia stato ospite dell’Eliseo per quattro anni. E basano questo sentire sulla dichiarazione al primo turno data da Melenchon che apertis verbis con il suo 22%,giunto terzo, dichiarò “non un voto dei miei elettori andrà alla Le Pen” senza aver considerato che i suoi voti erano tutti di fatto contro Macron e che se gli va bene ora si asterranno. Ne che sia l’uscente che la concorrente rispetto alle precedenti votazioni abbiano, sia pur di qualche punto percentuale, migliorato il loro risultato. Che al nostro Premier poco importa avendo dichiarato che alle elezioni politiche dell’anno prossimo in Italia egli sarà “come sempre, solo un “votante” stufo com’è di avere a che fare con la politica italiana che naviga tra enigma e inconsapevolezza dei problemi ora aggravatesi con la guerra, crisi energetica all’orizzonte, calo del potere di acquisto dell’ Euro, aumento della disoccupazione: soprattutto giovanile.

Danno Macron al 56% e Le Pen al 45%. Ma una votazione sul dibattito fatta dal Corriere porta i due a meno di 4 punti. Di fatto il gioco lo faranno il 26.3% di astenuti ed i delusi da Melenchon. Insomma forse una accettabile domenica tra pandemia e guerra.
Con vincitore e vinto.
Almeno questo!

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