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Bancarotta, GdF Catania arresta l’ex presidente della Reggina Luca Gallo

Bancarotta, GdF Catania arresta l’ex presidente della Reggina Luca Gallo
guardia di finanza

L’uomo avrebbe eliminato le scritture contabili, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e degli affari

La Guardia di Finanza di Catania ha arrestato l’imprenditore Luca Gallo, ex presidente della società calcistica della Reggina, per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.

Le indagini hanno riguardato le società ‘M G Coop. Multiservizi Italia’ soc. coop. in liquidazione’ e ‘M&G Coop. Multiservizi soc.coop. in liquidazione’, con sede a Catania e operanti, rispettivamente, nel settore dei servizi di sostegno alle imprese e della somministrazione di lavoro interinale alle imprese, entrambe dichiarate fallite dal Tribunale di Catania nei primi mesi del 2021.

Sottratte e distrutte le scritture contabili

L’indagato, in qualità di rappresentante legale e amministratore unico delle fallite, con lo scopo di procurare a sé un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, avrebbe ‘sottratto’ e ‘distrutto’ scritture contabili, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e degli affari.

L’indagato, secondo gli inquirenti, avrebbe anche ‘distratto’ il complesso aziendale della ‘M&G Coop. Multiservizi’ in favore di una serie di imprese riconducibili al medesimo, nonché di denaro per un importo complessivo di circa 1.590.000 euro che hanno cagionato o comunque aggravato, per effetto di operazioni dolose, il dissesto delle società, poi dichiarate fallite.

Debiti fino a 70 milioni di euro

In particolare l’indagato non avrebbe proceduto al reintegro del capitale sociale, risultato azzerato, o alla messa in liquidazione e scioglimento delle menzionate società, così presumibilmente aggravando la relativa esposizione debitoria stimata, complessivamente, in oltre 70 milioni di euro.

Altre tre persone sono state denunciate per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Le fiamme gialle hanno sequestrato preventivamente la somma di circa euro 1 milione e 590 mila euro, oggetto di distrazione, a valere sui conti correnti bancari intestati o comunque nella disponibilità dell’indagato.