Banche, in Sicilia quasi mille esposti per presunti comportamenti anomali - QdS

Banche, in Sicilia quasi mille esposti per presunti comportamenti anomali

Banche, in Sicilia quasi mille esposti per presunti comportamenti anomali

giovedì 07 Ottobre 2021

Nel 2020 la Banca d’Italia ne ha ricevuti in tutto 11.230: casi in aumento del 36% rispetto al 2019. Problemi su mutui e finanziamenti, sui conti correnti ma anche disservizi agli sportelli

ROMA – Nel 2020 la Banca d’Italia ha ricevuto 11.230 esposti su presunti comportamenti anomali di banche e intermediari finanziari, in aumento del 36% rispetto al 2019. Gli esposti, come si evince dalla relazione, non sono, però, distribuiti in maniera omogenea sul territorio nazionale. In rapporto alla popolazione residente, il numero medio di esposti è più elevato nelle regioni del Mezzogiorno rispetto a quelle del Centro e soprattutto del Nord. La Sicilia, nella fattispecie, si piazza al quinto posto tra le regioni, con l’8,2% dei casi. Molise, Lazio e Calabria si caratterizzano per il numero più elevato di esposti per abitanti di ciascuna regione. Non ci sono differenze legate ai prodotti oggetto di lamentela. In tutte le regioni le segnalazioni riguardano con maggiore frequenza il conto corrente e il mutuo ipotecario.

Un altro dato interessante che emerge dalla relazione è che dall’inizio del lockdown e fino ad aprile del 2021, quando le misure di restrizione sono state allentate, gli esposti collegati all’epidemia di Covid-19 sono stati oltre 6.500. Inoltre, durante la pandemia sono state segnalate anche difficoltà economiche e disagi dell’utenza dovuti alla chiusura temporanea degli sportelli delle banche.

Le lamentele legate alla concessione dei finanziamenti sono state circa il 49% del totale, con un forte incremento rispetto all’anno precedente (+70%), riconducibile prevalentemente alle segnalazioni connesse con il Covid (in particolare sui mutui ipotecari e i finanziamenti garantiti). Le segnalazioni sugli strumenti di raccolta (come deposito e conto corrente) sono state circa il 20%, in aumento del 28%, e per la quasi totalità hanno evidenziato problemi relativi ai conti correnti. Il 14% degli esposti del 2020 ha riguardato strumenti e servizi di pagamento: in quest’area vi è stato un forte incremento (+59%), legato principalmente all’uso di carte di credito e bonifici durante la pandemia.

Quasi la metà le lamentele presentate l’anno scorso per le quali l’esame si è concluso con esito favorevole per il cliente, in tutto o in parte: la percentuale è infatti del 45% dei casi. Il 36% ha invece avuto un epilogo sfavorevole per il segnalante, mentre il 19% ha riguardato questioni per le quali non è stato possibile individuare l’esito perché, ad esempio, relative a materie estranee alla competenza di Bankitalia.

Inoltre, nel 2020 sono sensibilmente aumentate, rispetto all’anno precedente, le segnalazioni relative a truffe, realizzate online o a danno degli utenti di strumenti di pagamento elettronici. La crescita delle fattispecie criminose è collegata a un più intenso utilizzo dei pagamenti digitali, soprattutto nelle fasi di lockdown imposte dall’epidemia, per la ridotta operatività degli sportelli bancari. La diffusione di modalità sempre più sofisticate per catturare i dati e le informazioni personali dei clienti ha reso queste truffe particolarmente insidiose e difficili da individuare, anche seguendo le dovute accortezze.

Dall’ottobre 2020, attraverso l’analisi degli esposti, la Banca d’Italia ha avviato il monitoraggio delle tecniche più diffuse per realizzare le truffe. Alla fine di marzo del 2021, spiega Bankitalia, sono arrivate 200 segnalazioni relative a frodi su pagamenti elettronici nella maggioranza dei casi (26%) la truffa è stata realizzata tramite sms (smishing), seguita frequentemente da un contatto telefonico; nel 21% dei casi il contatto è avvenuto con una telefonata (vishing), spesso proveniente da falsi numeri verdi delle banche (spoofing).

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