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Siracusa, licenziata per video a luci rosse, “I miei colleghi li volevano”, le foto

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Siracusa, licenziata per video a luci rosse, “I miei colleghi li volevano”, le foto

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martedì 25 Gennaio 2022

"Le scene che ho girato le ho sempre fatte nel mio tempo libero o quando ero in ferie". Si difende così Benedetta D'Anna, la banchiera licenziata per aver girato un film a luci rosse

“Il porno è una professione riconosciuta e non voglio essere offesa da nessuno. Tutti i lavori meritano rispetto e anche il porno è una forma di arte. Le scene che ho girato le ho sempre fatte nel mio tempo libero o quando ero in ferie”. Si difende così Benedetta D’Anna, la banchiera licenziata per aver girato un film a luci rosse.

La D’Anna, davanti alle telecamere di Controcorrente, la trasmissione di Rete 4, ha raccontato la sua esperienza: “Sono una mamma single – ha spiegato – e devo ammettere si è palesata l’esigenza di aumentare il guadagno: con il Covid il mio business ha avuto un exploit e in banca sembravano prendere coscienza di questa mia attività diventando anche fruitori in prima persona della mia piattaforma. Alcuni video ‘personalizzati’ sulla piattaforma sono stati chiesti anche da colleghi di lavoro“. CLICCA QUI PER VEDERE LE FOTO E SU PAGINA SUCCESSIVA

LA STORIA

Prima è arrivata una lettera di ammonimento e poi la lettera di licenziamento per giusta causa dalla banca di cui era una dipendente da 17 anni. Così la quarantenne piemontese ma siracusana d’adozione, ha perso il lavoro, sostenendo che la causa è da collegare a foto con pose osé pubblicate sui social.

“Sempre discriminata”

Sono sempre stata discriminata – afferma nel rendere noto il provvedimento che le è stato notificato dall’istituto di credito e annunciando ricorso – io ho sempre posato come modella, e dal settembre 2020 mi sono iscritta ad una piattaforma privata dove inserisco dei contenuti più espliciti. Poi dallo scorso anno sui miei social ho pubblicizzato alcune serate. Ma ho sempre svolto tutto fuori dal mio orario di lavoro”. 

Nel novembre scorso è arrivata una lettera di ammonimento e la sospensione dal lavoro. “Per me è stato un abuso da parte loro – sostiene – sono una donna che intende sfidare i falsi moralismi. Ma nei giorni scorsi mi è arrivata la comunicazione del licenziamento dove si evidenzia l’inadeguatezza e la mancanza di rapporto fiduciario per il mio comportamento immorale”. Dopo la sospensione ha anche girato un film porno dal titolo “La bancaria di Siracusa”. 

L’istituto di credito le contesta “l’assenza ingiustificata dal servizio omettendo di avvertire dell’assenza; lo svolgimento di attività lavorativa extrabancaria durante l’assenza del servizio motivata da stato di malattia, alla visita fiscale domiciliare e lo svolgimento di attività professionale in violazione al contratto nazionale del lavoro”. 

Le dichiarazioni del legale

L’avvocato Piero Ortisi, che assiste la donna, parla di “mobbing”, e ribadisce che è stata “illegittimamente sospesa” perché. sostiene, “le circostanze attinenti la vita propria del lavoratore non godono di alcuna rilevanza soprattutto laddove siano estranee al contesto professionale”. Inoltre, osserva il legale, “i fatti posti alla base della contestazione sarebbero in ogni caso null’altro che libera espressione della sfera sessuale privata e personale della dipendente”. 

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