PALERMO – Una spiaggia comoda, con il necessario spazio tra un ombrellone e l’altro per giocare, con un mare tranquillo e trasparente – con l’acqua che non diventi subito troppo alta – e la giusta mole di servizi a portata di mano, dalla ristorazione alle attrezzature, senza dimenticare il divertimento. Sono queste alcune delle caratteristiche necessarie affinché una spiaggia possa ospitare la “Bandiera verde”, il vessillo che indica un litorale a misura di bambino. Quest’anno le riviere selezionate sono 158, di cui 150 in Italia, scelte da 3.075 pediatri italiani e stranieri.
La Sicilia è la seconda regione italiana per numero di bandiere verdi
L’iniziativa, voluta nel 2008 dal pediatra Italo Farnetani, presidente dell’International Workshop of Green flags, ha promosso ogni Regione bagnata dal mare, dove si trova presente almeno una bandiera. La Sicilia è la seconda regione italiana per numero di bandiere, ben 18, alle spalle della Calabria che conquista la prima posizione con 21 vessilli.
Nella nostra Isola, la provincia più rappresentata è quella di Ragusa, con sei spiagge inserite nell’elenco: Santa Maria del Focallo a Ispica ( riconosciuta nel 2012) – l’area balneare “family friendly” più a Sud tra quelle riconosciute dai pediatri nel nostro Paese -, Marina di Ragusa (2009), Pietre Nere-Raganzino a Pozzallo (2015), Casuzze-Punta Secca-Caucana, frazioni di Santa Croce Camerina (2010), Sampieri a Scicli (2021) e Scoglitti, frazione di Vittoria (2010).
Sono quattro, invece, le bandiere verdi posizionate in provincia di Trapani. Qui le spiagge “perfette” per i più piccoli sono quelle di Tre Fontane-Torretta Granitola, nel Comune di Campobello di Mazara (2010), quella di Tonnarella, nella zona di Mazara del Vallo (2021), di Signorino nel Comune di Marsala (2015) e San Vito Lo Capo (2009). Non molto distante, in provincia di Palermo, si trovano le spiagge di Balestrate (2016), Cefalù (2008) e Mondello (2016).
Il “tour” degli arenili promossi in Sicilia prosegue in provincia di Messina, con la rinomata spiaggia di Giardini Naxos (2016) e l’area di Marina di Lipari-Acquacalda-Canneto (2012) a Lipari, la più grande delle Isole Eolie. Anche la provincia di Catania è rappresentata in questo elenco, con la famosa spiaggia della Playa (2016). Completano la lista i litorali di Vendicari (2010), nel Comune di Noto, nel Siracusano, e di Porto Palo di Menfi, piccola frazione di Menfi (2010), in provincia di Agrigento.
Una nota di merito, quindi, per le coste siciliane e un’opportunità da cogliere non solo per i turisti ma anche per gli stessi residenti, spesso alle prese con i costi elevati d’alta stagione e l’estenuante ricerca di spazi adeguati dove trascorrere delle ore di relax, con un occhio rivolto – ovviamente – alla sicurezza dei più piccoli.
Rincari sui costi praticati dagli stabilimenti balneari
E c’è da credere che anche in occasione della stagione balneare 2025 ormai alle porte possano moltiplicarsi i rincari in merito ai costi praticati dagli stabilimenti balneari. L’anno scorso, secondo l’analisi effettuata dall’Osservatore nazionale Federconsumatori, in collaborazione con la fondazione Isscon, i costi sono cresciuti del +5,2% rispetto allo stesso periodo precedente. In particolare, sono aumentati i costi del lettino (+8%) e della sdraio (+7%). Il gradino più alto del podio degli aumenti è stato però conquistato da pedalò, sup, canoe, i cui costi di noleggio hanno conosciuto un +10% rispetto al 2023.
Per quanto riguarda i servizi esclusivi, acquistare un ombrellone di grandi dimensioni nel 2024 è costato ai consumatori fino a 27 euro, con un incremento dell’8% rispetto all’estate 2023. Per usufruire della “dog area” è stato necessario sborsare fino a 24 euro, con un rincaro del 14% rispetto al 2023. Prezzi in crescita anche per l’utilizzo della tenda, con 32 euro da mettere sul piatto (+10% in confronto alla stagione 2023).

