Istituzioni

Elicotteri antincendio, bando deserto in Sicilia? L’indiscrezione e la paura dell’emergenza

Manca ancora l’ufficialità, ma il tentativo del governo Schifani di affiancare due elicotteri pesanti alla flotta da dieci mezzi che da oltre un lustro viene impiegata nell’antincendio dovrebbe essersi concluso con un nulla di fatto: stando a quanto riferito al QdS da fonti interne alla Regione, infatti, il bando di gara da oltre 13 milioni sarebbe andato deserto.

Pubblicata a fine febbraio, i termini per presentare le buste scadevano martedì scorso. Sulla piattaforma elettronica della Centrale unica di committenza, però, non sarebbe stata caricata alcuna busta.

Bando per gli elicotteri antincendio in Sicilia deserto

Se l’indiscrezione dovesse essere confermata, la Regione si troverebbe costretta a scegliere se indire una seconda gara, valutando l’opportunità di modificare le condizioni a base d’asta con la consapevolezza di rimandare il momento dell’avvio del servizio, o rinunciare al proposito che in autunno – quando l’emergenza incendi era ancora lontana dal cessare – Schifani aveva reso noto in vista del 2024.

La proposta alle imprese fornitrici

Con una base d’asta di 13.176.138,60 euro, la gara d’appalto per gli elicotteri antincendio prevedeva la stipula di un accordo triennale, garantendo alla Regione la garanzia di avere i mezzi aerei fino al 2026. Una scelta diversa rispetto a quella tradizionalmente fatta per gli elicotteri leggeri: in questo caso, infatti, tranne il biennio 2022-2023 le gare d’appalto sono sempre state annuali. Compresa quella aggiudicata nei mesi scorsi – per un importo di quasi cinque milioni di euro – alle imprese Helixcom, E+S Air ed Eliossola; le prime due delle quali già protagoniste degli affidamenti a partire dal 2018.

Tra le caratteristiche in possesso dei mezzi al centro del capitolato d’appalto c’erano la capacità di andare fino a una velocità di 240 chilometri orari anche in condizioni di forte vento e con temperature superiori ai 40 gradi, ma anche una dotazione tale da rendere gli elicotteri idonei a operazioni di Protezione civile non strettamente connesse con lo spegnimento degli incendi, come la ricerca e il recupero di dispersi.

Il bando di gara prevedeva inoltre che i due elicotteri pesanti fossero schierati dal 15 giugno al 15 ottobre, con basi negli aeroporti Pio La Torre di Comiso e Boccadifalco a Palermo. Nel caso in cui la Regione si trovasse costretta a indire una seconda gara, i tempi burocratici per l’indizione e la successiva valutazione delle offerte potrebbero far slittare l’entrata in servizio dei due mezzi.

I costi

L’accordo proposto dalla Regione alle imprese del settore elicotteristico per il servizio antincendio prevede un monte annuale di 400 ore garantite, a cui, in caso di necessità, se ne potrebbero aggiungere fino a un massimo di 140. Per quanto riguarda le tariffe orarie, la gara d’appalto prevedeva una base d’asta di 4.340,60 euro all’ora esclusa Iva e la corresponsione di una una somma giornaliera di oltre 8.300 euro per ognuna delle 738 giornate di stazionamento previste dal contratto.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Emergenza incendi e siccità, paura per i ritardi

La generale condizione di siccità e soprattutto quanto accaduto l’anno scorso portano a pensare che anche la prossima estate per la Sicilia potrà essere molto problematica sul fronte dei roghi. Nonostante il governo Schifani abbia annunciato l’anticipo di un mese dell’avvio ufficiale della campagna antincendio – al 15 maggio rispetto al tradizionale 15 giugno – nelle scorse settimane in molti hanno sottolineato i ritardi che, ancora una volta, stanno accompagnando il percorso di avvicinamento.

Tra questi c’è il sindacato Sifus Confali che nei giorni scorsi ha indetto una manifestazione di protesta davanti all’assessorato all’Agricoltura. Un’iniziativa nata per reclamare la necessità di procedere verso la stabilizzazione degli operai stagionali, con il governo Schifani che ha replicato annunciando una misura per aumentare il numero di giornate garantite ai lavoratori, ma nel corso della quale ha trovato spazio anche la denuncia relative alle lentezze nelle procedure di assunzione degli operai.

“La Sicilia sta già bruciando da settimane e ancora non c’è un operaio che si sta occupando della manutenzione dei boschi. Così corriamo il rischio che l’antincendio sarà gestito soltanto dall’alto”, ha dichiarato al Qds il segretario nazionale di Sifus Maurizio Grosso. Un servizio aereo che adesso potrebbe risultare monco di quel contributo in più che Schifani e l’assessora Elena Pagana contavano di garantire.