Per la prima volta, beni sottratti alla mafia verranno utilizzati per contribuire al risanamento delle baraccopoli di Messina. L’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) ha assegnato sei immobili all’Arisme, l’Agenzia per il risanamento e la riqualificazione della città, che li destinerà ad altrettanti nuclei familiari con urgente bisogno abitativo.
Le abitazioni, situate tra le vie Carrubbara, Palamara e Comunale Santo, saranno affidate in tempi brevi alla Struttura commissariale per procedere con le fasi operative.
Schifani: “Non più un’utopia, ma una realtà”
Soddisfazione da parte del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che guida la struttura commissariale nell’ambito di un protocollo d’intesa firmato nei mesi scorsi con l’Agenzia per i beni confiscati e la Patrimonio spa del Comune di Messina.
“Il risanamento delle baraccopoli non è più un’utopia – afferma Schifani – ma sta gradualmente diventando realtà grazie a un lavoro interistituzionale che pone al primo posto la ricollocazione abitativa dei cittadini che ancora vi risiedono. La destinazione degli immobili confiscati alla criminalità è un segnale concreto e di alto valore sociale che si colloca in questo percorso”.
Il ruolo delle istituzioni e la rigenerazione urbana
Il sub commissario Santi Trovato ha sottolineato l’importanza del risultato raggiunto: “Continuiamo a operare per eliminare le baracche e promuovere il piano di rigenerazione urbana. Per la prima volta saranno utilizzati immobili sottratti alla mafia per restituirli alla comunità in un circuito virtuoso e di cambiamento. Un lavoro sinergico tra le istituzioni comporterà la riconversione degli appartamenti confiscati in alloggi per le famiglie che vivono in estreme condizioni di disagio”.

