Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito democratico: “Gap Nord-Sud è frutto di decenni di scippi di risorse”
Autonomia differenziata e svantaggi derivanti dalla condizione di insularità: il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito Democratico.
Sugli svantaggi derivanti dall’insularità la sensazione è che il governo regionale se la canti e se la suoni. Sul caro voli, ad esempio, la Regione mette di tasca propria i soldi per compensare i rincari: non è una beffa visto che i soldi della Regione sono i soldi dei cittadini?
“Magari cantasse, almeno sentiremmo la voce di questo governo, quello guidato da Schifani, assolutamente silente invece e quindi assolutamente vassallo nei confronti dell’esecutivo romano che, con atti concreti, ha più volte dimostrato, in questi primi 15 mesi di legislatura di non avere assolutamente a cuore le sorti della Sicilia. Abbiamo infrastrutture fatiscenti, strade groviera, collegamenti ferroviari da primi del Novecento, la sanità non funziona – e potrei continuare – e il governo Meloni pensa di risolvere tutto con il Ponte sullo stretto di Messina. Un’opera faraonica finanziata con soldi scippati alla Sicilia – da ultimo con il definanziamento della Modica-Scicli 350 milioni di euro sottratti ai siciliani dopo che erano stati finanziati dal Pd al governo. Un progetto quello del ponte vecchio, ignoto e anacronistico che serve solo ad ingrassare pochi e ad accaparrarsi poltrone. Sul caro voli, le promesse di Schifani sono solo l’ennesimo bluff: i prezzi sono ancora alle stelle nonostante gli interventi annunciati e anche quanto previsto dal ministro Urso non ha sortito alcun risultato, in termini di calmieramento delle tariffe”.
Nello stesso giorno in cui Calderoli annuncia un ministro e un ddl ad hoc per le isole minori, associazioni e comitati locali si mobilitano contro i tagli subiti a danno dei servizi essenziali e agli “ingiustificati aumenti tariffari” degli ultimi 18 mesi. Il Ddl Calderoli sull’Autonomia ha sollevato inoltre un vespaio di polemiche. Il governo Meloni sta affrontando la questione nel modo giusto?
“Quella dell’autonomia differenziata è una riforma nata male e concepita peggio. è una non riforma, quella voluta dal ministro Calderoli, su cui non c’è accordo anche all’interno della stessa maggioranza di centrodestra. Una proposta a trazione leghista – che nel suo dna ha proprio la caratteristica di privilegiare il Nord, abbandonando il Sud – che “spacca l’Italia in due. Un Nord infrastrutturato, con sanità d’eccellenza e tecnologicamente avanzato e un Mezzogiorno che resta indietro, definitivamente, impossibilitato a recuperare il gap esistente, frutto di decenni di scippi di risorse economiche, finanziarie e umane a cui dobbiamo e vogliamo opporci in ogni modo ed in ogni sede”.