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Barbara Mirabella, revocati gli arresti domiciliari all’ex assessore del Comune di Catania

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Barbara Mirabella, revocati gli arresti domiciliari all’ex assessore del Comune di Catania

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venerdì 30 Settembre 2022

La misura degli arresti domiciliari è stata revocata perché non ci sarebbero più "rischi di reiterazione di reato e inquinamento probatorio".

Sono stati revocati gli arresti domiciliari a Barbara Mirabella, ex assessore ai Grandi Eventi del Comune di Catania e candidata con Fratelli d’Italia alle recenti elezioni Regionali, arrestata con l’accusa di corruzione.

A disporlo è stato il Giudice per le indagini preliminari, Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo.

La revoca degli arresti domiciliari arriva dopo l’interrogatorio al quale è stata sottoposta mercoledì scorso Barbara Mirabella e a seguito della presentazione dell’istanza da parte dell’avvocato Enrico Trantino, che assiste l’ex assessore.

Cessate le esigenze cautelari

La decisione sarebbe giunta per “cessazione delle esigenze cautelari”, poiché non ci sarebbero più “rischi di reiterazione di reato e inquinamento probatorio“.

Il legale ha ribadito che tutte le azioni portate avanti da Barbara Mirabella avrebbero avuto come “unico obiettivo” quello di “favorire la realizzazione del Congresso in città, per l’indotto che ha determinato la presenza di mille congressisti per l’intera filiera dell’economia turistica etnea, messa a dura prova dalla pandemia”.

Lo stesso Trantino si dice fermamente convinto “che non sia stato commesso il reato che è stato contestato“. Lo stesso auspica che l’intera vicenda possa presto concludersi con l’archiviazione.

Corruzione, gli altri soggetti coinvolti

Oltre a Barbara Mirabella, a essere coinvolti nella vicenda era stato anche l’ex rettore dell’Università di Catania Francesco Basile, al quale è stata comminata la misura interdittiva della sospensione per la durata di 12 mesi dall’ufficio pubblico di Direttore della Unità operativa complessa di Clinica Chirurgica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. Rodolico – San Marco di Catania.

Insieme a lui era rimasto coinvolto anche l’amministratore delegato di un’azienda farmaceutica, Giovanni Trovato, per il quale era scattata la misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriale nel settore delle forniture ospedaliere e di assumere uffici direttivi nelle persone giuridiche e/o imprese che operano nel medesimo settore, per la durata di 12 mesi.

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