A decidere la riattivazione della struttura destinata ai ragazzi con disabilità è stato il Consorzio siciliano per la riabilitazione, accogliendo così l’appello dei genitori. Il servizio sarà attivo tutti i giorni dalle 8 alle 13
BARRAFRANCA (EN) – Nuovamente operativo il Centro diurno per persone con disabilità “Voglia di vivere” .
A decidere la riattivazione della struttura è stato il Consorzio siciliano di riabilitazione (Csr), che ha sposato la proposta giunta dal procuratore del Csr Calogero Vetriolo, promotore di questo importante servizio già più di vent’anni fa.
Il centro diurno per disabili è gestito dal Csr dal 2001 in convenzione con gli enti locali: prima con il Comune, Provincia di Enna e Asp e, successivamente, con il supporto della sola Amministrazione di Barrafranca. Questo almeno fino allo scorso 4 gennaio, quando l’Amministrazione comunale ha deciso di non dare prosecuzione al progetto.
“Adesso – ha spiegato il presidente del Csr, Sergio Lo Trovato – dopo uno stallo durato alcuni mesi in cui abbiamo provato a interloquire con l’Amministrazione comunale, abbiamo deciso di far ripartire l’attività, raccogliendo l’accorato appello dei genitori dei ragazzi che frequentavano il centro diurno fino alla fine del 2023”.
Il centro diurno “Voglia di vivere” ha riaperto quindi le porte nella giornata di ieri, sempre nei locali del Csr barrese in Contrada Vicinale Pozzillo e offrirà un servizio di integrazione e socializzazione per circa 13 persone con disabilità, che potranno frequentare il centro tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13.
“Si tratta – ha aggiunto Lo Trovato – di un servizio fondamentale per le persone con disabilità e per le loro famiglie. I ragazzi infatti hanno un luogo in cui stare in compagnia, partecipare a laboratori e attività di integrazione sociale, mentre per le famiglie è un supporto fondamentale per gestire le quotidiane attività lavorative e familiari”.
“Nonostante il Comune abbia deciso di non finanziare più l’attività – ha spiegato il presidente del Crs – abbiamo quindi deciso per il bene delle persone fragili di riattivare il servizio interamente a nostre spese, finanziandolo fino al 31 dicembre di questo anno. Ci auguriamo, per il futuro, di poter contare sul sostegno delle istituzioni locali e su relazioni più serene in particolare con l’Amministrazione comunale”.
“Noi – ha concluso Lo Trovato – restiamo disponibili al dialogo e, soprattutto, riapriremo le porte di quella che per i nostri ragazzi è una ‘casa’, nonostante il nostro operato sia stato più volte criticato e messo in dubbio da quelle stesse istituzioni che per oltre vent’anni ci hanno sempre sostenuto”.