L’associazione Luca Coscioni contro l’assenza del Piano di eliminazione degli ostacoli alle persone con disabilità. Il vicesindaco: “Tanto da fare ma non sono mancate opere”
CATANIA – Una diffida ufficiale. L’ha mandata la sezione catanese dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, che ha avviato l’iniziativa per i diritti delle persone con disabilità nei confronti del Comune di Catania per sollecitare l’Amministrazione comunale affinché adotti immediatamente il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, “uno strumento fondamentale per garantire la piena accessibilità agli spazi pubblici e privati” si legge.
Una diffida per l’abbattimento delle barriere architettoniche
La diffida arriva al termine di un percorso avviato da un’interrogazione in Consiglio comunale dello scorso febbraio, presentata dal consigliere Maurizio Caserta, capogruppo del Pd, “avendo anche verificato che nel Documento unico di programmazione triennale 2024/2026 (Dup)” – si legge nel comunicato stampa – non è prevista alcuna somma per la stesura del Peba. Insomma, “Nonostante l’obbligo di legge e le numerose richieste da parte di associazioni e cittadini – denuncia l’associazione – il Comune di Catania non ha ancora implementato il Piano, una inadempienza che compromette gravemente i diritti delle persone con mobilità ridotta, ostacolando la loro libera circolazione e impedendo l’accesso a servizi e spazi pubblici in condizioni di parità con gli altri cittadini”.
La diffida chiede una risposta concreta e tempestiva, sollecitando l’avvio immediato di interventi per la redazione e attuazione del Piano per eliminare le barriere architettoniche. Cosa che Palazzo degli elefanti ha in mente, come assicura l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Paolo La Greca che spiega come l’Amministrazione comunale abbia messo mano alla pianificazione urbanistica e come la stessa preveda anche la rimozione di ostacoli e barriere architettoniche.
Il vicesindaco La Greca: “Avviati alcuni interventi ma c’è tanto da fare”
“La legge del 1986, ripresa successivamente nel 1992 – afferma il vicesindaco – disponeva che i Comuni si dotassero di un Piano per rimuovere le barriere. A Catania, nel corso degli anni, sono state fatte alcune operazioni e realizzate rampe per facilitare chi non deambula”. Manca ancora molto, ammette La Greca, che ricorda che le condizioni di dissesto in cui il Comune si trova tutt’oggi che non consentono spese straordinarie. “C’è ancora tanto da fare – prosegue l’assessore – e di certo un piano aiuta ad avviare una serie di misure per cui, comunque, occorrono ingenti finanziamenti, ma il sindaco ha avviato una serie di interventi, ad esempio nei marciapiedi”. Interventi che saranno immaginati in modo più sistematico con il nuovo strumento urbanistico, insiste La Greca.
Nel frattempo, è stata anche avviata la costituzione della Consulta per i cittadini disabili, ricorda l’assessore ai Servizi sociali, Bruno Brucchieri. “Certamente la città va resa accessibile e smart – dichiara – ma questo necessita uno studio attento della città a livello urbanistico. Serve tempo e servono risorse, ma abbiamo già avviato la Consulta dei disabili, votata nel 2023”. La procedura è stata avviata, manca la nomina dei consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione, che ne facciano parte insieme all’assessore. “Sarà utile per raccogliere istanze – conclude – e trovare soluzioni condivise”.
