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Bashar al-Assad, l’ex Presidente della Siria in esilio a Mosca: “Oggi vuole fare l’oculista”

Bashar al-Assad, l’ex Presidente della Siria in esilio a Mosca: “Oggi vuole fare l’oculista”

Oggi Assad conduce un’esistenza riservata tra studio e università: non è mai stato visto in pubblico a Mosca

È passato più di un anno da quando la Siria ha perso la guida di Bashar al-Assad, l’ex presidente rimasto al potere per decenni, ora rifugiatosi in Russia, vicino all’amico Vladimir Putin, dopo 14 anni di guerra civile. Secondo il quotidiano britannico The Guardian, oggi Assad vive un esilio dorato a Mosca, dove sta imparando il russo e coltivando una vecchia passione: l’oftalmologia.

L’esilio a Mosca di Assad

La famiglia di Assad risiede nella parte occidentale della capitale russa, una delle zone più esclusive e costose del mondo, caratterizzata da ville di lusso, aree protette e grande riservatezza, racconta il New York Times. Nonostante il comfort, la vita qui è regolata da norme severe: Assad deve mantenere un basso profilo, evitare interviste e non intromettersi nella politica né nel nuovo governo siriano, per non creare problemi a Putin.

Assad vuole fare l’oculista

Come ricorda il Corriere della Sera, l’oculistica è stata la prima vocazione di Bashar. Inizialmente non era destinato a ereditare il potere dal padre, Hafiz al-Assad, a capo della Siria fino al 2000: il figlio predestinato era il fratello maggiore Basel, morto in un incidente nel 1994. Bashar, che studiava oftalmologia a Londra, tornò in Siria, entrò nell’esercito e, dopo la morte del padre, assunse la presidenza.

Oggi Assad conduce un’esistenza riservata tra studio e università: non è mai stato visto in pubblico a Mosca. La moglie Asma, in passato malata di leucemia, sembra guarita e ha partecipato recentemente alla laurea della figlia Zein insieme agli altri figli. La famiglia ha ricevuto permessi per viaggiare negli Emirati Arabi, ma Bashar non può lasciare la Russia per motivi di sicurezza. Sullo sfondo, resta la questione dei crimini di guerra di cui potrebbe essere accusato in un tribunale internazionale.

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