La Procura di Termini Imerese indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni. In tal senso, sarà cruciale anche il ruolo della scatola nera presente sullo yatch di Lynch.
Ore di apprensione per quanto riguarda la tragedia del Bayesian, naufragio avvenuto a Porticello (Palermo) e che ha sconvolto il mondo intero. Tra indagini e ricostruzioni di quanto accaduto nella notte tra lunedì 19 e martedì 20 agosto, prosegue senza sosta la ricerca dell’ultimo corpo rimasto tra i dispersi, quello di Hannah. La diciottenne è la figlia di Mike Lynch, ovvero il proprietario dello yatch affondato al largo delle acque siciliane.
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Nel frattempo, la Procura di Termini Imerese indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni. In tal senso, sarà cruciale anche il ruolo della scatola nera presente sullo yatch di Lynch.
Naufragio Porticello, le vittime accertate del Bayesian
Affondato al largo di Porticello (a Palermo) nella notte tra lunedì 19 e martedì 20 agosto, la vicenda intorno allo yatch Bayesian di Mike Lynch ha fatto rapidamente il giro del mondo. Attualmente, sono sei i corpi senza vita recuperati dai sommozzatori nelle acque siciliane. Si tratta di Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, della moglie Judy, del legale Chris Morvillo e della moglie Neda. Inoltre, ritrovato nella giornata di lunedì anche il cadavere di un membro dell’equipaggio, il cuoco Recaldo Thomas e, per ultimo, quello dell’imprenditore e proprietario dell’imbarcazione Mike Lynch, mentre manca ancora all’appello il corpo della figlia 18enne di Lynch, Hannah. Al momento, sono in azione un team di 27 sommozzatori, tra cui 11 speleo e 8 abilitati DNO. Tra di loro, in tanti hanno già lavorato alle operazioni di recupero ai tempi della Concordia.
Le indagini
Aperta dalla Procura di Termini Imerese, l’inchiesta intorno al naufragio di Porticello si basa sull’omicidio plurimo colposo, disastro e lesioni, indagando a fondo sull’ipotesi errore umano potenzialmente commesso a bordo dello yatch Bayesian e sul ruolo della tromba d’aria rilevata in zona nelle ore della tragedia in mare.
Nel corso delle indagini, le autorità hanno già interrogato anche James Catfield, il comandante della nave. Nell’interrogatorio durato oltre due ore, il capitano neozelandese avrebbe dichiarato di non essersi accorto dell’improvviso arrivo della tempesta scatenata con ogni probabilità dalla tromba d’aria.