La maggior parte dell’interesse sarà concentrato sulle visite in città d’arte o siti pieni di storia e di musei e mostre da scoprire
Saranno complessivamente 5 milioni e 164 mila gli italiani in viaggio nei giorni dell’Epifania. Ancora una volta, infatti, gli italiani hanno deciso di non rinunciare alla vacanza anche nei giorni della Befana grazie ad una congiuntura un po’ più fortunata rispetto ai giorni di Natale e del Capodanno, dal momento che la festività è collocata nella giornata di venerdì. Tra coloro che hanno effettuato una vacanza lunga, comprendendo sia il Natale sia la Befana (3mln e 54mila persone), e chi invece si è orientato solo sulle festività di Capodanno ed Epifania (242mila), si distingue quel milione e 868 mila che, appunto, si muoverà soltanto nei giorni della Befana. E’ questo il quadro che emerge dall’indagine realizzata dalla Acs Marketing Solutions per Federalberghi.
Fine settimana a caccia di relax
In sostanza, sottolinea, ci si è piacevolmente trovati di fronte ad un fine settimana lungo, che si trascorrerà per la maggior parte in Italia (nel 97,7% de casi), a caccia di relax e preferibilmente in località di facile raggiungibilità. La maggior parte dell’interesse sarà concentrato sulle visite in città d’arte o siti pieni di storia e di musei e mostre da scoprire. Il tutto, prediligendo nel complesso la sistemazione in albergo (nel 44,3% dei casi) Un bel sorpasso rispetto alla scelta della casa di parenti e/o amici (29,5%).
Il presidente Federalberghi: “Viaggiare sì, ma in modo intelligente”
“Analizzando i dati emersi, si ha la percezione che il turismo italiano stia cambiando – afferma Bocca commentando l’indagine – Oggi i nostri concittadini mostrano di avere delle priorità: viaggiare sì, ma in modo intelligente, rifuggendo da situazioni di stress eccessivi. Far bene la vacanza fa bene alla vacanza, nel tentativo di tornare ad essere spensierati. In questa ottica leggo la scelta di restare in luoghi di prossimità e di soggiornare in albergo. Nel complesso potremmo dire che si chiude in bellezza – conclude Bocca – Se non ci fosse però quel 34% di persone che ridurrà la durata del viaggio a causa degli aumenti divenuti insostenibili. Sono questi i veri nemici del turismo e di tutta la sua filiera. Se c’è un’urgenza nel nostro comparto, e lo gridiamo a gran voce, è quella di porre un freno ai rincari”.