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Il bene, la forma più potente che esista

Il bene, la forma più potente che esista
Foto di Francesca Magurno su Unsplash

Un 2025 di guerre e violenze termina. Per il futuro serve un cambio di passo, azioni che fanno la differenza e costruiscono pace, bene e armonia globale.

Anche il 2025 giunge al termine. Siamo nel pieno dell’era dell’Acquario, che astrologicamente ha un significato potente: ci racconta di solidarietà, di fratellanza, di ricerca di uno stile di vita di grande rispetto per l’ambiente, di nuove idee a fronte di un fallimento di vecchi schemi sociali ed economici diventati rigidi e obsoleti, oltre che limitanti della libertà di scelta dell’individuo. È tempo di cambiamenti epocali che però impiegano decenni e grandi energie per manifestarsi. È tempo di rimettere il Bene al centro del mondo. Dopo un altro anno di inutili e terrificanti guerre, dopo un anno con ben 81 donne uccise solo in Italia, secondo l’Osservatorio Non Una di Meno, sembra che nulla cambi o sia cambiato, che ogni cosa resti immutabile, ma così non è né potrebbe esserlo.

La Natura ci insegna che nulla è immutabile, si cresce o si muore, si migliora o si peggiora; la stabilità alla quale crediamo e a cui puntiamo con determinati pensieri e azioni, frutto del pensiero occidentale, in realtà è un’utopia. Anche impercettibilmente, l’energia attorno e dentro di noi si modifica. Così la capacità di adattarsi e di essere flessibile di fronte agli eventi della vita diventa essenziale per comprendere e vivere con profonda leggerezza l’essere. E poi, essere buoni conviene, come scrisse il medico svedese Einhorn nel suo libro. Tutto funziona meglio nell’armonia del flusso vitale. Sono cresciuta sentendomi ripetere che a pensare male si pensa bene, il che mi ha portato per gran parte della vita a non fidarmi e a vivere peggio. Ho compreso, però, che la vita sa cosa è meglio per noi: occorre avere fede, fede religiosa per chi crede o semplicemente fede nell’universo. Scrive il teologo laico Vito Mancuso: “Il bene è legato alla natura, all’armonia che la governa, all’ordine e all’organizzazione. Il bene è la logica dell’essere, a partire dagli atomi. Se c’è armonia, allora il sistema funziona. Vale per un matrimonio, un’azienda, una squadra di calcio. Per tutto. La bontà e il bene sono la forma più potente che esista”.

Questa è la via: combattere quest’aria irrespirabile di malvagità, violenza e odio che conduce ad aggressività e cattiveria verso l’altro non con le armi, ma utilizzando una gentilezza vera e un ascolto reale e avendo il bene come fine. Questi sono gli strumenti di una rivoluzione silente ma inesorabile, che produrrà un cambiamento radicale del modo di vivere e di relazionarsi. Funziona: lo scorso anno, oltre 130mila onlus hanno operato, milioni di volontari hanno lavorato e continuano a farlo ogni giorno – sostituendosi di fatto alle carenze del settore pubblico -, producendo così 84 miliardi di euro. In fondo, crederci costa poco e fa molto bene. Non mi riferisco lontanamente a quella bontà che hanno insegnato alle donne, frutto del patriarcato che ancora sopravvive, per cui devi essere buona, fare la brava o stare zitta sennò dai fastidio. Mi riferisco a una bontà che comprende il genere umano nel suo complesso, a tutti quegli uomini e quelle donne che insieme possono, con i loro comportamenti, giorno dopo giorno, fare la differenza. Se riempiamo il mondo di immagini mediocri sarà un mondo mediocre, dice il fotografo Paolo Roversi in un’intervista rilasciata a un settimanale. I fatti sembrano dargli ragione. Ma se è vero che un cammino di mille passi inizia col primo passo, allora cosa aspettiamo? L’augurio che faccio a tutti noi è che il nuovo arrivi presto. E il pensiero corre a Ucraina e Gaza e ai popoli in guerra per i quali il nuovo sarà semplicemente PACE.