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Beni archeologici trafugati e venduti all’estero: maxi operazione a Catania, chieste 55 misure cautelari

Beni archeologici trafugati e venduti all’estero: maxi operazione a Catania, chieste 55 misure cautelari
Tribunale di Catania – Imagoeconomica

Da quanto emerge dalle indagini, sarebbero più di 20 i siti archeologici violati in Sicilia dai tombaroli che poi piazzavano i beni archeologici trovati o trafugati agli appassionati

Un traffico di migliaia di reperti archeologici trafugati e poi rivenduti all’asta o ai collezionisti: la procura di Catania sta indagando su 74 persone nell’ambito di un’inchiesta su un traffico di beni archeologici che approda anche all’estero. Secondo quanto riportato da LiveSicilia, per 55 di loro il procuratore aggiunto Fabio Scavone e il sostituto Giovanni Gullo hanno avanzato richiesta di emissione di un provvedimento cautelare: 12 in carcere, 35 arresti domiciliari e otto obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Il gip Simona Ragazzi ha fissato gli interrogatori preventivi che si terranno dal 25 al 29 novembre. Secondo la procura, gli indagati – a cui ad alcuni è contesta anche l’associazione a delinquere nella commissione di reati contro il patrimonio e la cultura – farebbero parte dell’intera filiera del traffico di beni archeologici.

I siti archeologici violati in Sicilia

Da quanto emerge dalle indagini, sarebbero più di 20 i siti archeologici violati in Sicilia dai tombaroli che poi piazzavano i beni archeologici trovati o trafugati agli appassionati. Violato anche un sito in Calabria, a Roccelletta di Borgo, in provincia di Catanzaro. Per il procuratore aggiunto, ci sarebbero state due associazioni per delinquere finalizzate “alla commissione di una pluralità di delitti in materia di beni culturali e contro il patrimonio” che eseguivano “scavi archeologici senza alcuna concessione” per “impossessarsi di beni culturali”. Alcuni dei reperti sottratti, come 46 preziose monete risalenti tra la fine del V e del III secolo avanti Cristo, sarebbero state vendute nel 2021 a una casa d’aste tedesca, a Monaco di Baviera, e sarebbero state ‘battute’, complessivamente, per oltre 42 mila euro.

L’asta a Londra

Una parte di questi beni archeologi trafugati sarebbero stati sequestrati dalla magistratura tedesca, in esecuzione di un ordine giudiziario europeo, emesso dalla Procura di Catania. Un altro caso simile è stato registrato a Londra, con la vendita all’asta di 39 monete siciliane di epoca greca, procurate da uno degli indagati, accusato di ricettazione, tra giugno 2021 e marzo 2022, sarebbero state ‘battute’ per oltre 150mila sterline. E, secondo l’accusa, non sarebbero state le uniche vendite all’asta a Londra di beni archeologici trafugati in Sicilia. In una vendita fatta nell’isola, alcuni pezzi sono stati venduti per 20mila euro, grazie alla falsificazione dei certificati di provenienza.