PALERMO – La Cgil Sicilia chiede il ritiro del ddl sulla gestione e tutela dei beni culturali e un nuovo confronto nella Commissione competente dell’Assemblea regionale siciliana.
“Dopo le innumerevoli critiche venute da sindacati, esperti, mondo della cultura e associazioni- dice Mimma Argurio, segretaria regionale Cgil- il Governo si era impegnato a rititare il ddl. Questo non è stato fatto si è anzi andati avanti in commissione con l’approvazione di emendamenti a nostro avviso peggiorativi”.
Per la Cgil il confronto deve mirare a “definire un quadro normativo coerente e questo soprattutto per quanto riguarda i piani paesistici, tenendo anche conto della necessità di raccordo con la normativa europea che già interviene sui piani paesistici di gran parte della Regione, per non creare sovrapposizioni, interventi dissonanti e in definitiva caos”.
Rincara la dose ArticoloUno, attraverso le parole della segretaria della federazione palermitana, Mariella Maggio: “Il testo del disegno di legge che sarà sottoposto a giorni all’approvazione della commissione Cultura dell’Ars giustamente sta suscitando allarme in chi ha a cuore la tutela del patrimonio artistico/culturale e delle bellezze naturali della Sicilia”.
“Il presidente della commissione Luca Sammartino – prosegue la dirigente di Art1 – è andato avanti per la sua strada, sordo a tutti i rilievi che erano stati sollevati da forze politiche, movimenti, associazioni, intellettuali siciliani, in particolare per quanto riguarda la tutela paesaggistica della nostra regione. Il risultato è che questo disegno di legge, se venisse approvato così, metterebbe a rischio il lavoro di decenni che è stato fatto per difendere il nostro patrimonio culturale e le bellezze naturali dell’Isola, con il concreto pericolo che la speculazione riprenda la sua azione devastatrice”. “è ormai evidente a tutti – conclude Mariella Maggio – che tra Sammartino e Nello Musumeci si è creata una perfetta intesa”.
