Beni culturali ed eco-vandali, da Camera ok definitivo a Ddl - QdS

Beni culturali ed eco-vandali, da Camera ok definitivo a Ddl

Beni culturali ed eco-vandali, da Camera ok definitivo a Ddl

venerdì 19 Gennaio 2024

Il ministro Sangiuliano: “Chi deturpa deve pagare, battaglia di civiltà”. Fratoianni (Si): “Provvedimento è una reazione sproporzionata”

ROMA – Vita dura in Italia per coloro che deturpano i monumenti: con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva la cosiddetta legge contro gli eco-vandali, che punisce la distruzione, il danneggiamento, il deturpamento e l’imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, introducendo apposite sanzioni amministrative e rafforzando la tutela penale di tali beni. A favore il centrodestra, contrarie le opposizioni, tranne Italia viva e Azione che si sono astenute.

Soddisfatto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano

Sangiuliano: “Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo – ha detto il ministro -. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Il ‘ddl eco-vandali’, da me fortemente voluto, stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere. Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”.

Colpire l’arte significa danneggiare anche la natura

Sangiuliano ha sottolineato come colpire l’arte significa danneggiare anche la natura, perché in virtù dell’antropizzazione del paesaggio alcuni luoghi o monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città. “Compito dello Stato, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, è quello di preservare questa risorsa unica e preziosa che abbiamo il dovere di proteggere e custodire per le future generazioni”, ha concluso.

Fratoianni (Sinistra italiana): “Reazione sproporzionata”

Di reazione sproporzionata parla il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. “Il governo Meloni ha costretto il Parlamento della Repubblica a legiferare contro lo specifico comportamento e le proteste di un gruppo di persone. È un’enormità: neanche nella legislazione speciale negli anni ‘70 in questo Paese sono successe cose come queste – ha detto -. Penso che la relazione tra la democrazia e il conflitto sia ciò che più di ogni altra cosa testimonia la natura della salute o della malattia della democrazia. La storia di questo Paese è fatta di lotte e di conflitti che spesso e volentieri si sono misurati anche con il rapporto tra legge, norma, legalità, sostanza e giustizia. Con questa nuova legge – aggiunge – siamo di fronte ad una reazione dello Stato sproporzionata: anche perché questa destra da un lato chiude gli occhi sui reati, ben più gravi, dei colletti bianchi e dall’altra parte fa la faccia feroce con i più deboli”.

Arrivano critiche anche dal Pd

Critico anche il Pd: “Oggi la destra ha approvato alla Camera una norma che sanziona tra 40 e 60.000 euro le proteste dei ragazzi di nuova generazione che lottano contro la crisi climatica ‘sporcando’ i monumenti con vernici lavabili – ha detto Silvio Lai, della Commissione Bilancio della Camera -. Poi però la stessa destra ha bocciato un emendamento che porta a 10.000 euro la sanzione di chi distrugge l’ambiente costruendo manufatti abusivi ed ecomostri. Tanto per dire la nuova norma sanzionatoria amministrativa, ferme restando le eventuali sanzioni penali, si applicherà anche in Sardegna alle prossime proteste dei pastori sardi nel caso in cui blocchino una strada statale, come è già successo nel caso della 131, e nel farlo gettino il latte per terra”.

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