“Non sarà montata ed esposta a Forlì la nave greca del V-VI secolo avanti Cristo”, recuperata nel 2008 dai fondali gelesi di contrada “Bulala”, inviata in Inghilterra per il restauro conservativo del legno, e da sei anni in attesa di trovare una sede dove essere assemblata ed esposta al pubblico.
“A Forlì sono stati portati gli elementi più significativi del relitto, cioè quelli che ne costituiscono l’ossatura: i due madieri, il paramezzale, la ruota di poppa e parte della chiglia; tutto il resto è rimasto a Gela”.
Lo dice la soprintendente ai beni culturali di Caltanissetta, Daniela Vullo, commentando le notizie di una prossima esposizione dell’intera nave nella cittadina forlivese, nell’ambito di uno scambio culturale tra i musei delle due città.
La soprintendenza rassicura la tutela del relitto, ritenuto di grande valore storico e archeologico, unica testimonianza di fasciame assemblato con fibre vegetali. Le 45 casse che lo contengono sono ancora quasi tutte nel museo di Gela ad attendere che si realizzi il salone espositivo nel bosco “Littorio”, definito il “museo del mare”.
L’edificio dovrebbe essere pronto entro i prossimi due anni. “La nave, con i suoi 2500 anni di storia, non può essere montata e smontata come se fosse uno scaffale – sottolineano gli studiosi – va assemblato e custodito laddove si deciderà di esporlo al pubblico, in ambiente a umidità e temperatura controllate con rigore”.