"Collaborazione con privati e forze dell’ordine strategica per la salvaguardia del nostro patrimonio", dice l'assessore Scarpinato
Due antiche ancore in pietra sono state ritrovate nei fondali di San Lorenzo, in provincia di Siracusa. I reperti archeologici, di età arcaica, si trovano a poco distanza l’uno dall’altro, a circa 15 metri di profondità, in prossimità di una secca. A far scattare l’operazione di verifica e rilievo, eseguita dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana e dal Nucleo sommozzatori della Guardia di finanza di Messina, è stata la segnalazione di un cittadino. Nello specifico, si tratta di un’ancora a tre fori, delle dimensioni di circa 70 centimetri, e di un’altra di forma ovoidale, documentate con un rilievo fotogrammetrico tridimensionale. I due reperti saranno recuperati nei prossimi giorni, per essere in seguito esposti in una sede museale del territorio.
L’assessore Scarpinato: “Salvaguardare nostro patrimonio”
«Questa tipologia di intervento – afferma l’assessore regionale ai Beni Culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – conferma l’importanza della collaborazione tra enti pubblici e forze dell’ordine per la salvaguardia del patrimonio culturale. Di grande valenza anche la collaborazione dei privati che, negli anni, ha portato casualmente all’individuazione di numerosi reperti, con l’unico obiettivo comune di recuperare e valorizzare il nostro patrimonio culturale».
L’intervento
L’intervento è stato eseguito su un’area marina di circa 250 metri quadrati, che è stata oggetto di rilievi e documentazione al fine di verificare la presenza di ulteriori reperti archeologici. Un’operazione di tutela che ha visto impegnati i due nuclei subacquei, con il supporto della vedetta V.7007 della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Siracusa, che ha garantito la sicurezza in mare nel corso delle immersioni.
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Due ancore litiche rinvenute nei fondali di San Lorenzo a Noto (SR) foto Salvo Emma