“Beni culturali, a Trapani un patrimonio immenso” - QdS

“Beni culturali, a Trapani un patrimonio immenso”

Pietro Vultaggio

“Beni culturali, a Trapani un patrimonio immenso”

sabato 15 Maggio 2021

L’intervista del Qds alla Sovrintendente Girolama Fontana: "Tanti i cantieri aperti e nonostante difficoltà operative abbiamo scoperto qualche settimana fa una necropoli punica con tombe inviolate"

TRAPANI – La Sicilia possiede un grande patrimonio storico ed è importante agire per salvaguardare un ‘sapere’ fatto di bellezza e capacità artigianali del passato. Abbiamo intervistato Girolama Fontana, soprintendente per i Beni Culturali ed Ambientali di Trapani, per capire qual è lo stato attuale del territorio.

Quali sono stati i caratteri fondamentali su cui lei ha basato questi suoi primi mesi dell’incarico? Quali le sue valutazioni di carattere generale sullo stato dei beni culturali della Provincia?
“Sono Soprintendente dei Bbccaa di Trapani dal mese di ottobre 2020, ma da circa 30 anni opero all’interno della Soprintendenza occupandomi, per lo più, di tutela del paesaggio e conservazione del patrimonio monumentale. La provincia di Trapani accoglie un immenso patrimonio, non solo in termini di qualità paesaggistica, ma anche di beni archeologici e monumentali sui quali la Soprintendenza svolge attività di vigilanza e garantisce la conservazione. Gli interventi sul patrimonio monumentale, per lo più realizzati attraverso fondi di finanziamento comunitari, hanno spesso inciso sulle comunità locali, stimolando a migliorare la qualità del decoro dei contesti abitativi e aiutando le realtà locali a trasformarle in poli di attrazione dei flussi turistici. Basti pensare, ad esempio, al ruolo assunto, a Favignana, dal recupero dello Stabilimento Florio o al restauro e alla musealizzazione del Castello Grifeo a Partanna o, ancora, alla Chiesa di Sant’Egidio a Mazara del Vallo, divenuta sede espositiva del Satiro danzante”.

Quali i progetti in cantiere?
“Tra quelli in fase di realizzazione ci sono, ad esempio, gli interventi di riqualificazione ambientale, restauro archeologico e valorizzazione dell’Isola di Mozia per un importo di 3.371.376,05 euro; la manutenzione straordinaria degli Arazzi fiamminghi del Museo degli Arazzi di Marsala, visitabili al collegio dei Bianchi di Palermo, per 110.305,21 euro; il miglioramento degli standards di fruizione e l’intervento di restauro del tempio di Segesta per 676.100,11 euro; il recupero e l’adeguamento a polo museale del Castello Arabo Normanno di Castellammare del Golfo per 1.642.251,31 euro; il restauro e adeguamento del Palazzo Milo-Pappalardo (sede della Soprintendenza) per un importo pari a 920.060,11. In programma, con i fondi FSC 2014-2020 ‘Patto per la Sicilia’ sono, altresì, previsti: il recupero e l’adeguamento della Chiesa del Collegio di Marsala che diventerà il Museo degli Arazzi (2.607.143,77 euro); il progetto di riqualificazione del Tempio di Venere di Erice (1.293.097,83 euro) ed il restauro del Convento dei Cappuccini, sempre ad Erice, per 2.006.902,17 euro”.

Quali sono le sue idee ed i suoi obiettivi?
“La tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico sono i principi sanciti dalla Costituzione, ai quali mi riferisco costantemente nella mia azione. Come Soprintendente opero nella consapevolezza che il patrimonio paesaggistico e culturale della Sicilia sia una risorsa straordinaria, anche in chiave di una grande capacità attrattiva. La provincia di Trapani con le sue aree archeologiche costituisce un grande polo attrattivo di flussi turistici nazionali ed internazionali. L’impegno del governo regionale e la collaborazione dell’assessore dei Beni Culturali, Alberto Samonà, nella valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia è un elemento che ci aiuta a portare avanti il progetto di salvaguardia e valorizzazione culturale dell’intero territorio”.

Quali le difficoltà riscontrate?
“Le condizioni in cui si trovano ad operare tutti gli uffici pubblici: difficoltà operative dovute alla pandemia in corso e mancato turnover del personale, che si assottiglia sempre più. Nonostante ciò, facciamo l’impossibile per riuscire a garantire la tutela e la conservazione del patrimonio anche attraverso la vigilanza preventiva sui lavori, grazie alla quale, proprio qualche settimana fa, a Marsala abbiamo rinvenuto una necropoli punica con tombe inviolate”.

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