Pensione, stipendio e prima casa: ecco i beni non pignorabili

Pensione, stipendio e prima casa: quali sono i beni non pignorabili in caso di debito

Marco Cavallaro

Pensione, stipendio e prima casa: quali sono i beni non pignorabili in caso di debito

Redazione  |
mercoledì 28 Agosto 2024

In caso di debito, non tutti i beni possono essere aggrediti

Sia nel caso di un confronto con un privato o con la Pubblica amministrazione, avere dei debiti può presto trasformarsi nel rischio del pignoramento. Ma di cosa si tratta nel dettaglio? Un pignoramento è quando i creditori possono “aggredire” i vostri beni per recuperare i propri soldi prestati. Attenzione però, perchè esistono alcuni beni non pignorabili. Parliamo di diverse forme di assistenza, pensioni e immobili. Di seguito, l’elenco con tutti i beni non pignorabili da parte del creditore.

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Quando scatta il pignoramento e la regola sulla prima casa

Quando si parla di pignoramento, bisogna fare attenzione ai beni mobili. Il tutto si divide in due fasi, ovvero titolo esecutivo e atto di precetto.

  • il titolo esecutivo viene emesso dal giudice dopo aver accertato in giudizio l’esistenza del credito;
  • l’atto di precetto viene inviato al debitore con l’intimazione di pagamento. Al termine di esso, saranno 10 i giorni di tempo concessi al debitore per saldare quanto da debito, altrimenti verrà disposto il pignoramento di alcuni beni nei 90 giorni successivi.

Come anticipato, però, esistono dei beni non pignorabili. Anche se in forma limitata, uno di questi riguarda il bene della prima casa. In questo caso, bisogna fare differenza tra il creditore privato (può pignorare) e l’Agenzia delle Entrate Riscossione (non può pignorare se esistono determinati requisiti). A seconda di chi sia il creditore, dunque, tutto cambia. Nel caso dell’AdE, non si può procedere al pignoramento della prima casa se:

  • la prima casa corrisponde all’unico immobile di proprietà del debitore;
  • la prima casa non sia un immobile di lusso (cat A/1A/8 o A/9);
  • deve essere luogo di residenza del debitore adibita a civile abitazione.

Beni non pignorabili: il caso di stipendi e pensioni

Altro bene non pignorabile è la pensione, ma in forma limitata. La legge, infatti, autorizza il pignoramento della sussistenza, ma garantisce al titolare dell’incasso un trattamento del “minimo vitale”. Tutto ciò, viene calcolato togliendo dalla pensione una quota di 1,5 volte pari all’importo dell’assegno sociale di cui si beneficia. Della parte restante, quindi, può beneficiarne il debitore.

Discorso analogo per le pensioni ai superstiti, mentre cambia nel caso di pensione assistenziale. In questo caso, il bene – in quanto dovuto a una condizione di salute – non può essere pignorato. E lo stipendio? Discorso simile alle pensioni. Il proprio salario guadagnato può essere pignorato, ma in maniera limitata. A differenza delle pensioni però, in questo caso il calcolo corrisponde al 20% come importo dello stipendio dovuto dal debitore all’indirizzo del creditore. Nel caso di corrispondenza con l‘Agenzia delle Entrate, la quota pignorabile varia a seconda dell’emolumento da aggredire:

  • 1/10 dello stipendio/pensione se l’importo non supera i 2.500€;
  • 1/7 dello stipendio se l’importo non supera i 5.000€;
  • 1/5 dello stipendio se l’importo è superiore ai 5.000€.

Altri beni non pignorabili

Altri beni non pignorabili nel caso in cui si riscontri un debito da saldare sono benefici come l’Assegno di inclusione, l’Assegno unico universale (riconosciuto per famiglie bisognose) e polizza sulla vita. Può essere in parte pignorata l’ indennità sostitutiva allo stipendio. Tra gli altri beni non pignorabili rientra la fede nuziale, oltre che oggetti sacri (salvo casi di valore tanto elevato), vestiti, biancheria, letto, armadi, tavoli, frigorifero, lavatrice, lettere, registri e scritti di famiglia.

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