Berlusconi: da Occhetto a Prodi, tutti gli 'sfidanti' del Cavaliere

Berlusconi: da Occhetto a Prodi, tutti gli ‘sfidanti’ del Cavaliere

Berlusconi: da Occhetto a Prodi, tutti gli ‘sfidanti’ del Cavaliere

Redazione  |
lunedì 12 Giugno 2023

E' lungo l'elenco degli avversari elettorali di Silvio Berlusconi in oltre 20 anni di 'trincea'

Da Achille Occhetto a Romano Prodi. E’ lungo l’elenco degli avversari elettorali di Silvio Berlusconi in oltre 20 anni di ‘trincea’. Tant’è che qualcuno considera lui il vero rottamatore della politica nostrana. Perchè l’allora imprenditore dell’Edilnord ha aperto la Seconda Repubblica con la discesa in campo del ’94 e l’ha anche chiusa aprendo la nuova fase con Matteo Renzi. Il primo ‘nemico’ alle urne è stato Occhetto, il leader comunista che seppellì il vecchio Pci ma fu travolto dall’esordiente Forza Italia: la ‘gioiosa macchina da guerra’ non bastò a frenare la corsa del cosiddetto partito azienda.

Ostacolo Rutelli

Anche Francesco Rutelli, quando era leader della Margherita, nel 2001 tentò invano di sbarrare la strada al presidente azzurro come candidato dell’Ulivo. Andò male pure a Walter Veltroni che nel 2008 era segretario del Pd. Solo Prodi è riuscito a sconfiggere per ben due volte l’uomo di Arcore. La prima nel ’96. Il bis dieci anni dopo. Della doppia vittoria è sempre stato orgoglioso il fondatore dell’Ulivo.

Le parole di Prodi

E non lo ha mai nascosto. Durante la campagna elettorale del 2006, per caricare i suoi, il Professore di Bologna parlò spesso di “miracolo”, di “impresa durissima”, consapevole della sproporzione mediatica tra lui e Berlusconi, lo sfidante. ”Ho vinto, sì, con il Cavaliere, ma per due volte sono stato mandato a casa, bella soddisfazione!”, confidò poi Prodi lamentandosi del ‘fuoco amico’ che lo costrinse a lasciare a palazzo Chigi, memore anche del fallito colpaccio per scalare il Colle sotto il colpi dei famosi 101 franchi tiratori.

I “ring” televisivi

Tutti ricordano, soprattutto i due big match televisivi di Berlusconi, quelli all’americana per intenderci: il confronto diretto nel ’94 con Occhetto su Canale 5 alla trasmissione ‘Braccio di ferro’ moderata da Enrico Mentana e il faccia a faccia con Prodi da Bruno Vespa a Porta a Porta, in occasione delle politiche del 2006. Berlusconi ha sepolto anche una quantità di partiti e partitini: dal Pci-Pds-Ds Pds al Partito popolare e ala Margherita; dal Ccd-Cdu a Rifondazione comunista e i Verdi. Senza contare i nostalgici della destra che fu. Se è conclusa la parabola anche di tanti che hanno preso congedo da Berlusconi. Basti pensare a Carlo Scognamiglio, Marco Follini, Beppe Pisanu e per certi versi anche Giulio Tremonti.

Gli addii

Tanti i protagonisti che hanno cambiato strada. Se il caso più eclatante è quello di Gianfranco Fini (tutti ricordano il famoso ‘Che fai mi cacci?’ durante un’accesa direzione del Pdl all’Auditorium della Conciliazione nell’aprile 2010) il percorso di Berlusconi è costellato di addii. Da Angelino Alfano, il ‘delfino’ fuoriuscito che ha fondato Ncd per poi ritrovarsi nella maggiorana del governo Renzi; a Raffaele Fitto, oggi uno dei big meloniani; a Denis Verdini; a Giovanni Toti; fino alle recenti fuoriuscite di due tra le primedonne azzurre: Mara Carfagna e Mariastella Gelmini approdate in Azione con Carlo Calenda.

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