Aperta al pubblico dal 22 maggio (fino a domenica 21 novembre 2021), ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera la 17esima Mostra Internazionale di Architettura dal titolo How will we live together?
Ha aperto al pubblico sabato 22
maggio (fino a domenica 21 novembre 2021), ai Giardini, all’Arsenale
e a Forte Marghera la 17esima Mostra Internazionale di Architettura dal
titolo How will we live together? a cura di Hashim Sarkis,
organizzata dalla Biennale di Venezia.
LA MOSTRA INTERNAZIONALE
La Mostra Internazionale
comprende i lavori di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi con
una maggiore rappresentanza da Africa, America Latina e Asia e con un’ampia
rappresentanza femminile. La Mostra è organizzata in cinque “scale”
(o aree tematiche), tre allestite all’Arsenale – Among Diverse Beings, As
New Households, As Emerging Communities – e due al Padiglione
Centrale –Across Borders e As One Planet.
Parte della mostra è anche How
will we play together?, contributo di 5 architetti internazionali
partecipanti, autori di un progetto dedicato al gioco allestito a Forte
Marghera e aperto alla cittadinanza.
Questa edizione comprende anche
una serie di partecipazioni fuori concorso:
Stations + Co-Habitats, ricerche sulle cinque scale e relativi casi di studio
sviluppate da ricercatori provenienti dalle università di tutto il mondo
(Architectural Association, American University of Beirut, The Bartlett,
Columbia University, The Cooper Union, ETH Zürich, Ethiopian Institute of
Architecture, Building Construction and City Development EiABC, ETSAM – Escuela
Técnica Superior de Arquitectura de Madrid, Harvard University, Hong Kong
University, Università Iuav di Venezia , KIT Karlsruhe, KU Leuven, Rice
University e il Venice Lab, un consorzio di gruppi di ricerca del MIT); la
partecipazione speciale dell’artista israeliana Michal Rovner al
Padiglione Centrale; Future Assembly, ‘mostra nella Mostra’ di Studio
Other Spaces rappresentato da Olafur Eliasson e Sebastian Behmann;
Sport Platform, installazione esterna ai Giardini; l’evento
speciale della Vuslat Foundation che presenta una installazione di Giuseppe
Penone in Arsenale.
La Biennale di Venezia e il Victoria
and Albert Museum, London presentano per il quinto anno consecutivo il Progetto
Speciale al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d’Armi A) dal
titolo Three British Mosques. In collaborazione con
l’architetto Shahed Saleem, la mostra guarda al mondo fai da te e
spesso non documentato delle moschee adattate a questo uso. Realizzazione della
Biennale di Venezia (vedi scheda allegata).
LA COLLABORAZIONE CON LA BIENNALE DANZA
Quest’anno la 17esima Mostra
Internazionale di Architettura incrocerà il 15esimo Festival
Internazionale di Danza Contemporanea dal 23 luglio al 1 agosto, ospitando
all’Arsenale, nella sezione della Mostra intitolata Among Diverse Beings,
le installazioni e i danzatori-coreografi di Biennale College. Sotto la guida
del direttore artistico della Biennale Danza, Wayne McGregor, essi
daranno vita a frammenti coreografici, “istantanee” o “schizzi” sollecitati da
segni, materiali e temi della Mostra di Architettura.
PAESI
61 partecipazioni nazionali animeranno gli storici Padiglioni ai Giardini,
all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, con 3 paesi presenti per la
prima volta alla Biennale Architettura: Grenada, Iraq e Uzbekistan.
Il Padiglione Italia alle
Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero della
Cultura, Direzione Generale Creatività contemporanea, è a cura di Alessandro
Melis che presenta Comunità resilienti.
EVENTI COLLATERALI
Sono 17 gli Eventi
Collaterali ammessi dal Curatore e promossi da enti e istituzioni nazionali
e internazionali senza fini di lucro. Organizzati in diverse sedi della città
di Venezia, propongono un’ampia offerta di contributi e partecipazioni che
arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra.
MEETINGS ON ARCHITECTURE
Il programma della 17. Mostra è
arricchito dai Meetings on Architecture, incontri con architetti e
studiosi di tutto il mondo. I protagonisti cercheranno di rispondere alla
domanda How will we live together? in una serie di dialoghi sulle nuove
sfide che il cambiamento climatico pone all’architettura, sul ruolo dello
spazio pubblico nelle recenti rivolte urbane, sulle nuove tecniche di
ricostruzione e le forme mutevoli dell’edilizia collettiva; sull’architettura
dell’educazione e l’educazione dell’architetto, sul rapporto tra curatela e
architettura.