Ogni anno la Legge di bilancio per l’anno successivo ha un parto estremamente difficile perché vi è la solita solfa di ministri, sindacati, categorie imprenditoriali, pubblici dipendenti e altri che chiedono di aumentare le spese senza ricordarsi che l’articolo 81 della nostra Costituzione prevede che a ogni spesa in più deve corrispondere una spesa in meno, oppure l’indicazione della copertura con maggiori entrate.
Questo articolo, allora introdotto dal Governo Monti, sembra scritto sull’acqua perché nessuno dei “pretendenti” lo rammenta e continua a chiedere, chiedere e chiedere senza indicare con quali mezzi effettuare nuove spese.
Per la verità, in qualche caso vengono indicate le spese da sopprimere per compensare quelle nuove, ma anche qui si accende la battaglia fra quelli che difendono le spese esistenti e gli altri che ne vorrebbero di nuove.
Fra quelle nuove stona la richiesta del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che vuole diversi miliardi per acquistare armi, parte delle quali da inviare in Ucraina. Per inciso, in quel Paese la situazione si è ormai chiarita negativamente: Zelensky ha perso una guerra persa fin dal principio, provocata dall’autocrate Putin, il quale aveva originariamente in animo di acquisire quattro regioni oltre la Crimea, ma dato l’andamento favorevole di questa guerra, ora è diventato più pretenzioso e rischia di occupare mezza Ucraina.
Chiusa la parentesi torniamo alla nostra Legge di bilancio. Bisogna essere solidali col bravo ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, che sta tenendo duro, spiegando per l’ennesima volta che i saldi non si toccano. Ha così avvertito senatori e deputati che stanno vagliando centinaia e forse migliaia di emendamenti, quasi tutti di spesa, che se continuano su questa strada porteranno il Governo alle soglie fra Natale e Capodanno a porre la fiducia e a rigettare qualunque spesa, così blindando il testo governativo.
In questa quarantina di giorni se ne sentiranno di tutti i colori, con accuse e contraccuse e con voci difformi, sia all’interno della maggioranza che dell’opposizione e altri teatrini veramente nauseanti, soprattutto per cittadine e cittadini, che sempre più sono indotti a non andare a votare, sottraendosi al dovere civico del voto.
Dato atto a Giorgetti di tenere i conti in equilibrio, tuttavia, non possiamo nascondere una certa delusione nel non vedere nella Legge in esame innovazioni sotto il profilo organizzativo ed economico, tendenti all’aumento del Pil e dell’occupazione.
Ricordiamo che le previsioni per il 2026 sono di un incremento pari allo zero o giù di lì e che l’occupazione – all’attuale massimo storico – non potrà comunque crescere senza l’aumento del Pil.
Cosa avrebbe dovuto fare il Governo per andare nella direzione prospettata? Avrebbe dovuto introdurre norme per aumentare fortemente la concorrenza in tanti settori economici, sottraendoli alle grinfie dei potentati, delle lobbies e delle strutture di potere che cercano sempre di tirare il lenzuolo dal proprio lato.
Governo, maggioranze e ceto politico dovrebbero stare sempre dalla parte dei cittadini e mai dalla parte dei potentati. Ma così non sempre è.
Non solo togliere le grinfie ai potentati, ma chi gestisce la Cosa pubblica dovrebbe inserire elementi di trasparenza per informare sempre e su tutto cittadine e cittadini, in modo che capiscano bene come funzionano (o non funzionano) le cose e si possano formare un’opinione propria, cioè con la propria testa e non con la testa degli altri.
Per cui, il Governo dovrebbe inserire nella Legge di bilancio forti sostegni finanziari a chi fa informazione e cioè a quotidiani, libri, televisioni e siti. Riguardo a questi ultimi, dovrebbe approvare una legge che obblighi quelli che fanno informazione ad avere una testata registrata con direttore o direttrice responsabili e almeno tre o quattro giornalisti e giornaliste.
Le fake news fanno male a cittadine e cittadini e debbono essere combattute con ogni mezzo, anche quello prima indicato.
Anche il cinema contribuisce alla diffusione della cultura. Va sostenuto, ma al suo interno ci sono abusi che andrebbero eliminati.

