Bilancio, con l’ok della Cosfel Taormina ritorna a respirare - QdS

Bilancio, con l’ok della Cosfel Taormina ritorna a respirare

Massimo Mobilia

Bilancio, con l’ok della Cosfel Taormina ritorna a respirare

mercoledì 21 Dicembre 2022

La Commissione per la Stabilità finanziaria degli Enti locali ha dato il via libera al documento economico stabilmente riequilibrato per il 2021-2023. Un altro passo verso l’uscita dal dissesto

TAORMINA (ME) – Il bilancio del Comune è salvo. Almeno per il momento. È arrivata infatti, nei giorni scorsi, la valutazione positiva della Cosfel, la Commissione per la Stabilità finanziaria degli Enti locali presso il ministero dell’Interno, sul Bilancio stabilmente riequilibrato 2021-2023 che aveva subito la bocciatura ministeriale dopo la prima versione approvata a giugno.

L’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari si era recata a Roma per spiegare al direttore centrale per la Finanza locale, Antonio Colaianni, le ragioni contabili di quel documento, che rappresentano un passaggio propedeutico e fondamentale verso il risanamento dei conti e la chiusura dello stato di dissesto finanziario, nel quale la città di Taormina si trova da luglio del 2021. La seconda versione del Bilancio riequilibrato non ha modificato la precedente, ma è stata accompagnata da una dettagliata relazione a integrazione dello stesso schema di bilancio. Un conto economico che ha mantenuto un valore di circa 18,3 milioni di euro, riferibili all’anno 2021, con 18 milioni e mezzo di spese correnti e poco più di 255 mila euro in conto capitale. Sul fronte pluriennale invece, il bilancio si è mantenuto abbastanza corposo, con entrate per ben 95,4 milioni di euro, a fronte di spese per 74,4 milioni, sempre relative al solo 2021, andando a generare un fondo cassa presunto di circa 21 milioni di euro e riportare così in equilibrio entrate e spese, sia per l’anno in corso, che per tutto il 2023. Una serie di parametri insomma, che dovrebbero traghettare Taormina verso l’uscita dallo stato di ente deficitario, in linea con otto parametri-obiettivi su dieci ai sensi dell’art. 242 del Tuel.

Il parere positivo della Cosfel è stato accolto come “un regalo di Natale” da parte del sindaco Bolognari, che adesso potrà riunire la Giunta per la produzione dei bilanci 2022-2024 e 2023-2025, e cercare di riportare l’Ente in linea con le scadenze normative, almeno prima della scadenza della legislatura e delle prossime elezioni amministrative previste a giugno. La cosa più importante consiste nel fatto che il Comune di Taormina potrà adesso continuare a operare sui propri conti senza più trovarsi l’ostacolo della gestione straordinaria, relativa ai debiti accumulati fino a tutto il 2020 e finita sotto commissariamento dopo la dichiarazione di dissesto.

Il default era stato inevitabile dopo la bocciatura del Piano di riequilibrio finanziario da parte della Corte dei Conti, che riteneva necessario riconoscere debiti fuori bilancio per circa 27 milioni di euro fino a dicembre 2020, ben al di sopra dei 18 milioni e mezzo elencati nel Piano precedentemente presentato dal Comune. Dopo il commissariamento dei bilanci, le dovute verifiche e l’avviso pubblico rivolto ai creditori, si è scoperto infine che Taormina ha un passivo di circa 63 milioni di euro. Con l’approvazione dell’ipotesi di bilancio sarà possibile adesso mettere subito sul piatto circa 14 milioni di euro per il pagamento di una consistente parte dei debiti.

La necessità di dover esitare per legge bilanci consolidati, ovvero in linea con la gestione delle partecipate, ha impegnato inoltre l’Amministrazione Bolognari a dover risolvere gli squilibri del Consorzio Rete Fognante, dove sono stati riconosciuti debiti per circa 5 milioni di euro, e a chiudere la liquidazione dell’Azienda servizi municipalizzati, dopo l’approvazione di dieci annualità contabili e una transazione da 2,4 milioni di euro col Comune. Transazioni che Palazzo dei Giurati sta proponendo a tutti i suoi creditori, e che spera di poter chiudere tutte positivamente per mettersi alle spalle l’enorme quota debitoria, soprattutto sul fronte della riscossione dei tributi, in cui Taormina sconta un’incapacità storica che ha generato un cumulo di residui attivi per circa 30 milioni di euro.

Twitter: @MassimoMobilia

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