Bilancio Regione 2020, la Corte dei Conti “contesta” un miliardo di euro - QdS

Bilancio Regione 2020, la Corte dei Conti “contesta” un miliardo di euro

Raffaella Pessina

Bilancio Regione 2020, la Corte dei Conti “contesta” un miliardo di euro

martedì 25 Ottobre 2022

La magistratura contabile:?“Spese irregolari, manca copertura finanziaria”. Cateno De Luca (Sud chiama Nord): “Adesso fare lavoro di verità”

PALERMO – Guai finanziari per la Regione siciliana. Non solo a un mese dalle elezioni non ha ancora una giunta ma la Corte dei Conti ha pure contestato una mancanza di copertura del disavanzo per finanziare alcune spese irregolari nel bilancio 2020, per la rispettabile cifra di un miliardo di euro.

Secondo i giudici contabili l’accordo tra Stato e Regione siciliana per spalmare il disavanzo della Regione in 10 anni anziché in tre è giunto fuori tempo limite. Per questo motivo, le cifre utilizzate negli ultimi due anni sarebbero una anomalia. Il patto con Roma per diluire negli anni il pesante disavanzo dell’ente era stato siglato per liberare risorse all’amministrazione regionale e consentire maggiore liquidità.
I rendiconti 2019 e 2020 con la relativa rateizzazione del disavanzo, sostiene la Corte, non potevano essere approvati secondo questo schema, soprattutto in vista del giudizio di parifica del rendiconto previsto a dicembre.
Adesso si aprirà il confronto con la Regione. Dagli uffici dell’assessorato all’Economia fanno notare che la norma successiva, che fissa i nuovi criteri da cui discende la rateizzazione, sostituisce la precedente e si sovrappone in termini di effetti che produce e che quindi, specie per quel che riguarda il rendiconto 2020, la procedura si ritiene salvaguardata.

Il nuovo governo dovrà dimostrare alla magistratura contabile che l’esecutivo precedente ha ben operato e a dicembre le sezioni riunite della Corte dei Conti, presiedute da Salvatore Pilato, decideranno se parificare il bilancio 2020 della Regione oppure se bocciarlo. Si tratta di approvare la parte legata agli 866 milioni di euro legati alla decisione di spalmare in dieci anni invece che in tre, il maxi disavanzo scoperto nel 2018. Il resto del “buco” è legato invece al finanziamento delle autolinee. Gli uffici di Regione Sicilia, guidati dal ragioniere generale Ignazio Tozzo, sono al lavoro per predisporre le controdeduzioni da inviare alla Corte dei Conti, puntando su di una precedente impostazione di bilancio del 2019 che permise di spalmare su dieci anni il disavanzo e non fu bloccata dai giudici contabili.

Sulla vicenda interviene il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca ricordando che la Corte dei Conti non ha fatto altro che confermare quanto da lui sempre denunciato, ovvero che i bilanci della Regione sono “farlocchi”. “Lo ripetiamo da anni senza aver mai ottenuto risposte né dall’assessore Armao né dallo stesso Musumeci. Oggi arriva la tegola della Corte dei conti che nero su bianco certifica un buco da oltre un miliardo di euro”.

E aggiunge: “Il Governo Musumeci, quello dalle carte in regola – ha detto De Luca – ha approvato i bilanci senza tenere conto delle norme vigenti al momento dell’approvazione. Nel 2019 è stato proposto un bilancio in violazione del diritto di base. La Corte dei conti oggi fa due osservazioni contestando la decisione di spalmare in 10 anni invece che in tre il maxi-disavanzo scoperto a fine 2018 pari a 866.903.662 euro e il finanziamento delle autolinee pubbliche e private in forza di una legge poi dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale contestando la spesa di 161.163.169 euro. Si fa riferimento ad uno squilibrio di circa un miliardo ma noi sappiamo che in realtà il buco è molto più profondo e su questo metteremo in atto un’operazione verità. Il vero falso è infatti nel rapporto tra le società della regione e il socio unico che è la regione stessa, lì si nasconde un buco enorme che vogliamo approfondire. Intanto Schifani sappia che in Aula non passerà più un atto contabile se non si mette nero su bianco come stanno le cose. L’era dei bilanci fasulli è finita. Ricordiamo inoltre al monarca Schifani che ancora aspettiamo di sapere dove sono andati a finire i 45 milioni di euro stanziati con delibera di giunta e destinati ai comuni per evitare aumento Tari. Noi aspettiamo, così come aspettiamo la nomina del dirigente generale del dipartimento acque e rifiuti, con delega a proporre le proposte Pnrr, in vista della scadenza del bando per finanziare il potenziamento delle reti fognarie e depuratori”.

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