Bimba con sindrome di down esclusa da saggio di danza: la protesta dei genitori

Bimba con sindrome di down esclusa da saggio di danza: la protesta dei genitori

Daniele D'Alessandro

Bimba con sindrome di down esclusa da saggio di danza: la protesta dei genitori

Redazione  |
martedì 18 Aprile 2023

La piccola è stata esclusa dal saggio finale di danza della sua scuola perchè "impacciata nei movimenti"

Una bambina di soli 12 anni affetta da sindrome di Down sarebbe stata esclusa dal saggio finale di danza organizzato dalla scuola che frequenta da circa sei anni a Foggia perché “impacciata nei movimenti“.

I genitori della ragazzina hanno provveduto subito a denunciare l’accaduto, manifestando rabbia ed amarezza “Ci hanno detto che non riusciva a seguire, ad andare a tempo e che avrebbe delle difficoltà motorie e relazionali”, ha detto la coppia al portale “FoggiaToday” che ha anche scritto al ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

“La bambina è stata tolta dal gruppo delle amiche e inserita in quello delle più piccole”

Le cose non sono andate come ci aspettavamo – proseguono i genitori – Nei primi anni, a causa della pandemia e della sua salute cagionevole, nostra figlia è stata costretta a seguire le lezioni a singhiozzo. L’anno scorso finalmente contavamo in una piena ripresa, ma al suo rientro abbiamo avuto la prima spiacevole sorpresa. È stata tolta dal gruppo delle sue amiche e inserita in quello delle ballerine molto più piccole di lei. La sua integrazione è stata difficile. Lei non l’ha presa bene. Abbiamo ingoiato il rospo e lasciato che continuasse a frequentare i corsi, sperando che la situazione si stabilizzasse”, hanno spiegato i genitori della ragazza.

Mamma e papà avrebbero scoperto dell’esclusione solo attraverso una conversazione con gli altri genitori, provvedendo subito a ritirare la bambina dalla scuola: “Mia figlia ora mi chiede se andremo a danza, lei sa e ha capito che ci sarà un saggio. Era affezionata comunque a quel posto. Io sono costretta a dirle che è chiusa. Su di lei potevano lavorare meglio, proprio perché ha una grandissima passione e tiene tanto alla danza. Peraltro stiamo parlando di un saggio per bambine di terza elementare – ha sottolineato la madre della 12enne – Qui non c’è una vera inclusione, non ci sono competenze, avere in famiglia una persona con disabilità vuol dire trovare spesso la porta chiusa. C’è tanta strada da fare. Voglio che queste cose non succedano più”.

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