Indagine dalle associazioni di pediatri sul rapporto tra genitori e figli sull’uso dei device. Il 26% delle famiglie dichiara di lasciare che utilizzino i dispositivi in piena autonomia
ROMA – Nella fascia 0-2 anni il 72% delle famiglie ammette di utilizzare social e chat durante i pasti dei propri figli, mentre il 26% lascia che i bambini utilizzino i device in completa autonomia. È quanto emerge dai risultati di un’indagine sul rapporto con il digitale all’interno delle famiglie con figli di età compresa tra 0 e 15 anni presentati dalle associazioni di pediatri Acp, Fimp e Sip in collaborazione con Fondazione Carolina e Meta.
Lo studio rientra nel progetto “Connessioni delicate” che ha l’obiettivo di sensibilizzare i genitori sull’utilizzo dei dispositivi digitali con i bambini e di promuovere buone pratiche grazie alla guida attenta dei medici pediatri.
Dal questionario proposto risulta scarsa consapevolezza da parte delle famiglie e una condizione di solitudine nei bambini: il 26% dei genitori permette che i propri figli utilizzino i device in autonomia tra 0 e 2 anni, percentuale che sale al 62% per la fascia 3-5 anni, all’82% a nella fascia 6-10 anni e al 95% tra gli 11 e i 15 anni.
“Già in uno statement pubblicato nel 2018 sulla rivista Italian Journal of Pediatrics la Sip ha messo in luce i rischi documentati per la salute psicofisica di un uso precoce, prolungato e non mediato dagli adulti, dei media device nei bambini da 0 a 8 anni. Sono state rilevate interferenze negative sul sonno, sulla vista, sull’apparato muscolo-scheletrico, sull’apprendimento e persino sullo sviluppo cognitivo”, dichiara la Presidente Sip, Annamaria Staiano. Da qui la raccomandazione di evitare smartphone e tablet prima dei due anni, limitare l’uso a massimo 1 ora al giorno tra 2 e 5 anni e al massimo a 2 per quelli di età compresa tra 5 e 8 anni.
“Come hanno documentato due Review Sip condotte nel 2019 e nel 2022, i rischi aumentano con l’aumentare del tempo trascorso online: dall’ansia e depressione al sovrappeso sino ai disturbi del comportamento alimentare, dal cyberbullismo al grooming online, dai problemi comportamentali a quelli della vista, cefalea, carie dentali”, aggiunge la Presidente Sip Annamaria Staiano.
Dallo studio di Connessioni Delicate emerge che i bambini sono abituati alla presenza di tablet e smartphone già dalla prima infanzia, anche in un momento fondamentale come quello dell’allattamento.
“La diminuzione dell’attenzione delle madri ai segnali di suo figlio a causa dell’uso dello smartphone, specialmente all’inizio della vita nei contesti interattivi primari dell’allattamento e delle interazioni faccia a faccia, può avere ricadute negative sulle traiettorie neuroevolutive del bambino. Il comportamento reattivo materno è un elemento essenziale del sistema di sincronia che si sviluppa tra madre e bambino all’inizio della vita. Promuove la crescita fisiologica, cognitiva e socio-emotiva e realizza una sana genitorialità – osserva Antonio D’Avino, presidente Fimp – .
“Tra i tre e i sei mesi di vita, l’allattamento al seno e le interazioni faccia a faccia costituiscono la maggior parte dei contesti in cui si sviluppa il legame genitore-bambino e richiedono una perspicace sensibilità da parte delle madri per imparare continuamente a riconoscere e interpretare i segnali dei loro bambini e ad adattarsi alle loro capacità mutevoli”, conclude D’Avino.