Bimbo partorito in strada a Palermo abbandonato in ospedale

Bimbo partorito in strada a Palermo: madre abbandona figlio in ospedale

Bimbo partorito in strada a Palermo: madre abbandona figlio in ospedale

Redazione  |
giovedì 19 Dicembre 2024

La madre, uruguaiana e con problemi di tossicodipendenza, si è allontanata dall’ospedale poco dopo il ricovero, abbandonando il figlio.

Dopo la segnalazione di una donna che a Palermo aveva appena partorito per strada e chiedeva aiuto, gli agenti hanno perlustrato la zona, nelle vicinanze della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. I residenti, che avevano lanciato l’allarme, indicavano di averla vista tra via Archirafi e via Michele Cipolla, nei pressi della stazione centrale. Tuttavia, né della madre né del neonato vi era traccia.

Un cantiere come rifugio

I poliziotti, temendo il peggio, hanno controllato persino i cassonetti. Alla fine, grazie a una preziosa intuizione, si sono diretti verso un cantiere vicino. Proprio lì hanno trovato la madre e il bambino distesi su un giaciglio di fortuna, composto da un cartone e una vecchia coperta. Il piccolo, ancora attaccato al cordone ombelicale, dormiva insieme alla madre, entrambi esausti.

L’abbandono del figlio

Gli agenti hanno subito allertato i sanitari del 118, che li hanno trasportati all’ospedale Buccheri La Ferla. Ma la vicenda ha preso una piega inaspettata. La madre, una donna uruguaiana senza fissa dimora e con problemi di dipendenza, si è allontanata dall’ospedale poco dopo il ricovero, abbandonando il figlio.

Il bimbo sta bene

Il bambino, ora affidato alla procura per i minorenni, è in buone condizioni di salute. Pesa 2,540 kg e, come dichiarato dal direttore sanitario dell’ospedale, Dario Vinci, è seguito con attenzione dai medici: “Il piccolo Ivan, come lo ha chiamato la mamma, sta bene ed è sotto osservazione. Non è ricoverato in terapia intensiva e al momento non presenta alcuna patologia. Tuttavia, effettueremo controlli specialistici, considerando una gravidanza probabilmente trascurata. Ivan è affidato al direttore sanitario e circondato dall’amore di medici e infermieri. Non gli manca nulla: grazie alle donazioni ricevute per i bambini meno fortunati, ha tutto ciò di cui ha bisogno“.

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