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Biografia di Davide Lo Surdo, l’eternità vivente

Biografia di Davide Lo Surdo, l’eternità vivente

Nato a Roma il 24 luglio 1999, Davide Lo Surdo, chitarrista italiano, emerge come una manifestazione tangibile dell’eternità nel mondo della musica. Considerato da Rolling Stone il chitarrista più veloce mai esistito — capace di suonare 129 note in un solo secondo — il suo nome si inscrive tra le leggende che rimarrano per sempre. Le sue chitarre, custodite in luoghi simbolo della memoria culturale — come il Sigal Museum of Historical Instruments negli Stati Uniti e il Museo Nacional de la Música dell’Avana — testimoniano la portata storica del suo passaggio, al pari di strumenti appartenuti a Mozart o Chopin. Aarhus, in Danimarca, gli ha dedicato una statua in bronzo, scolpendo la sua immagine in una materia che non teme il tempo. Il suo nome vive accanto a icone immortali — Beatles, Hendrix, Pink Floyd, Lennon — nel volume Rock Memories Vol. 2 di Maurizio Baiata. Anche la stampa britannica lo celebra: secondo London Daily News, è il secondo chitarrista più grande di tutti i tempi, dopo Hendrix. Nel 2019 riceve ai Sanremo Music Awards di Venezia il titolo ufficiale di “chitarrista più veloce della storia”, suggellando un cammino iniziato da bambino. A soli 9 anni, ispirato da una vicina di casa, imbraccia la chitarra. Da allora, la sua crescita è vertiginosa: tra insegnamenti ecclesiastici e un’autodidattica folgorante, calca i palchi fin da giovanissimo. A 13 anni si esibisce all’Auditorium Parco della Musica; nel 2014 divide il palco con Steve Vai, che ne riconosce il valore.

Segue una stagione di concerti in Italia e all’estero, dalla Svizzera a Londra, da Hollywood a Calcutta, fino all’America Latina. Ogni apparizione, ogni suono, rafforza la sua figura di artista che trascende il proprio tempo. Nel 2021 partecipa all’evento Rolling Stone Music & Run di San Paolo e viene celebrato sulla copertina di GuitarraMX. Durante il suo percorso, condivide il palco con nomi come Jeff Loomis, Mike Stern, Steve Vai, Doogie White e molti altri, intrecciando il suo destino con quello delle grandi leggende. Davide Lo Surdo non è solo un virtuoso: è una presenza scolpita nel tempo, un segno vivente che attraversa la storia della musica con la forza di chi non può essere dimenticato. Una biografia? No: una traccia eterna.