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Birra, in 2024 consumi -1,54% e produzione 1,27%

Birra, in 2024 consumi -1,54% e produzione 1,27%

Report Assobirra: export -7,82% ma comparto resta solido

Roma, 20 mag. (askanews) – Dopo un decennio di crescita e la ripresa post-pandemia, il settore birrario italiano affronta un 2024 segnato da una flessione dei principali indicatori di mercato: produzione (-1,27%) e consumi (-1,54%) e, in maniera più marcata, su export (-7,82%) e import (-4,95%). Nonostante ciò, il comparto conferma la propria solidità, investendo ancora circa 100 milioni di euro all’anno in innovazione, sostenibilità e sviluppo. E’ la fotografia del comparto fatta nell’Annual Report 2024 di AssoBirra, l’associazione di riferimento per il settore birrario italiano, presentato oggi a Roma alla presenza del senatore Gian Marco Centinaio, vice presidente del Senato.

Riflettori accesi anche sulle principali sfide: il crescente peso delle accise, per le quali AssoBirra chiede da tempo una riduzione strutturale per favorire crescita e investimenti in innovazione e sostenibilità; il dibattito internazionale sul consumo di alcol, sul quale AssoBirra si impegna a promuovere un approccio che salvaguardi la salute pubblica senza compromettere la vitalità del settore e, infine, la transizione ecologica, che richiede l’adozione di modelli produttivi più circolari e responsabili in un contesto Ue in continua evoluzione.

Secondo AssoBirra, nel 2024 la produzione in Italia ha raggiunto 17,2 milioni di ettolitri, con una contrazione contenuta rispetto ai 17,4 milioni di ettolitri del 2023 (-1,27%), sotto i livelli pre-pandemici del 2019 (17,3 milioni di ettolitri).

I consumi nel 2024 si sono attestati a 21,5 milioni di ettolitri, in lieve calo del 1,54% rispetto al 2023, una lieve contrazione che va di pari passo con il calo del consumo pro capite (36,4 litri vs 37,1 litri nel 2023). Nonostante la flessione rispetto al picco storico del 2022 (22,5 milioni), i consumi 2024 restano sopra la soglia pre-Covid del 2019 (21,2 milioni) con una crescita di oltre il 20% rispetto a 10 anni fa (17,6 milioni), segno di una domanda più strutturalmente solida.

L’import di birra ha registrato una flessione del 4,95% rispetto all’anno precedente, pari a 400mila ettolitri. La Germania rimane il principale Paese di origine dell’import, con il 44,7% del totale delle importazioni, seguita da Belgio (seppur con una quota in calo, scesa all’ 11,6%), Polonia (11,4%) e Paesi Bassi (8,8%). Tra i Paesi non comunitari, che rappresentano oggi il 2,7% del totale dell’import, il maggior esportatore verso l’Italia è il Regno Unito, con 103.004 ettolitri su un totale complessivo di 208.541 ettolitri provenienti da Paesi terzi.

Anche l’export mostra un aggregato inferiore a quello del 2023 (3,3 milioni di hl nel 2024, con un -7,82% rispetto ai 3,6 dell’anno precedente). Nella distribuzione si rileva un leggero calo della quota verso il Regno Unito (41,5% nel 2024 rispetto al 43,9% del 2023), con una contrazione in volume di circa 205.000 ettolitri. In crescita invece le esportazioni verso Albania (+27%), Paesi Bassi (+6,6%), e Stati Uniti (+12,7%).

Tra i canali distributivi prosegue la ripresa del fuori casa, che nel 2024 registra un aumento rispetto al 2023 in termini di incidenza sul totale dei consumi (38,5% vs 37,6% nel 2023), bilanciando in parte la flessione di consumo domestico del canale GDO, ancora in calo (61,5% nel 2024 vs 62,4% nel 2023).