Il blitz dei militari è stato organizzato nei minimi dettagli e ha permesso di recuperare pistole, munizioni e stupefacente.
Brillante operazione la scorsa sera da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Catania, che nell’ambito della loro azione di contrasto al fenomeno della detenzione e del traffico di armi clandestine e illegalmente detenute, hanno fatto irruzione all’interno di una villetta in località Vaccarizzo a Catania.
A condurre il blitz i militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Catania, con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Fontanarossa, che nell’ambito della loro incessante azione di contrasto al fenomeno della circolazione sul territorio di armi e munizioni clandestine, che costituisce un punto di forza per la criminalità organizzata, hanno posto sotto la loro lente d’ingrandimento una villetta all’interno del villaggio Campo di mare.
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L’indagine dei carabinieri
Nel corso dei mirati servizi “d’osservazione discreta e appiattamento” svolti nella zona, i carabinieri si sono insospettiti per la presenza di alcuni giovani nelle ore notturne all’interno di quell’abitazione, che da accertamenti risultava essere una dimora estiva e dunque avrebbe dovuto essere disabitata durante il periodo invernale, come lo era stata durante gli anni precedenti. Da questo particolare sono quindi scattate le indagini, che hanno portato all’operazione della scorsa sera, con l’arresto dei 8 giovani, di cui 7 pregiudicati compresi tra i 21 e i 31 anni, tutti di Catania, ed un diciassettenne incensurato, tutti ritenuti contigui al clan “Cursoti Milanesi”, che dovranno rispondere delle accuse di “detenzione di armi clandestine da guerra e comuni da sparo”, “ricettazione” e “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.
In particolare, l’attività investigativa dei carabinieri ha fatto luce, nel giro di pochi giorni, sul fatto che all’interno di quella villetta, di proprietà del nonno di uno dei giovani, la notte fosse diventata luogo di ritrovo per quei ragazzi, che arrivavano nella tarda serata per poi andare via alle prime luci dell’alba. Inoltre dalle indagini effettuate, i carabinieri hanno appurato che all’interno di quell’abitazione, gli stessi nascondessero alcune armi e del munizionamento illecitamente detenuti.
L’organizzazione del blitz
Una volta definiti tutti i dettagli del quadro investigativo, al fine di scongiurare eventuali azioni di fuoco oppure che qualcuno dei giovani potesse utilizzare quelle armi per qualche azione delittuosa, i carabinieri hanno deciso la scorsa sera di fare irruzione nella villetta. Il blitz è stato organizzato in ogni minimo dettaglio, al fine di prevenire qualsiasi pericolo sia per i vicini di casa, che per gli stessi occupanti dell’abitazione oggetto dell’intervento, ed ha richiesto l’intervento di oltre quaranta militari suddivisi in due dispositivi d’intervento, che hanno cinturato l’intera zona al fine di favorire le previste condizioni di sicurezza per l’abitato, oltre che per impedire che nessuno dei giovani potesse scappare, imboccando eventuali vie di fuga.
L’irruzione nella villetta
L’operazione ha richiesto il coinvolgimento altresì dei carabinieri delle A.P.I., acronimo di Aliquota di Primo Intervento, un reparto specializzato dell’Arma, istituito a seguito degli attentati di Parigi del 2015 con l’obiettivo di intervenire in situazioni ad alto rischio e prevenire o contenere atti di terrorismo. Nel contesto operativo in questione, il loro compito è stato quello di intervenire in situazioni ad alto rischio, in casi di criticità ed in tutte le situazioni in cui si profili il pericolo di un conflitto a fuoco.
Giunti sul posto, approfittando della presenza di due dei giovani nel cortile antistante all’abitazione, il primo dispositivo di intervento ha immediatamente fatto irruzione nella villetta bloccando i due, che sono stati colti di sorpresa e non hanno opposto alcuna resistenza. Intanto, i rimanenti 6 giovani, che si trovavano nel soggiorno sito al piano terra, sentendosi braccati, sono scappati lungo una scala interna sul terrazzino al piano superiore, dal quale hanno lanciato un bustone, che è stato immediatamente recuperato da alcuni militari posti a cinturazione sul retro dell’edificio.
Il ritrovamento delle armi e delle munizioni
All’interno del bustone di plastica, i militari hanno rinvenuto una pistola semiautomatica marca Tanfoglio cal. 7,65, una pistola semiautomatica marca Model 75 cal.9, fabbricata nella ex Cecoslovacchia, con matricola punzonata e una pistola marca Beretta cal. 7,65 con matricola abrasa.
All’interno della stessa busta sono stati inoltre trovati 4 serbatoi carichi con 60 munizioni. Intanto, i sei giovani, non avendo altra via di scampo, sono stati raggiunti sul terrazzino, dove sono stati bloccati e perquisiti. A quel punto, i militari hanno passato al setaccio l’intera abitazione e nell’ambito della perquisizione hanno rinvenuto ulteriori 30 cartucce di vario calibro in un pacchetto di sigarette nascosto in una credenza della cucina oltre che alcune dosi di marijuana all’interno di un cassetto.
La celerità dell’operazione dei carabinieri, unitamente alla meticolosa organizzazione del dispositivo ha scongiurato conflitti a fuoco e ha consentito di recuperare tutte le armi e munizioni in possesso dei malviventi. Per gli otto giovani si sono aperte le porte del carcere e sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che per i maggiorenni ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere presso l’istituto penitenziario di Catania-Piazza Lanza, mentre per il minorenne l’Autorità Giudiziaria dei minori ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in un istituto di custodia minorile.