Nuovi dettagli emergono dopo alcuni giorni dal blitz contro Cosa nostra che ha mobilitato la Polizia di Stato e l’FBI, colpendo clan mafiosi fra Palermo e New York. Dalle indagini spunta anche il nome di Matteo Messina Denaro, che sarebbe andato su tutte le furie dopo aver scoperto che il latitante Mimmo Raccuglia si nascondeva nel Trapanese.
Alcuni degli indagati intercettati erano abbastanza preoccupati dal comportamento di Messina Denaro, ciò mette in luce la sua leadership all’interno della criminalità organizzata siciliana.
In particolare, gli intercettati che hanno svelato il ruolo di Matteo Messina Denaro sono il boss di Torretta, Gaetano Badalamenti, e suo nipote Salvatore Prestigiacomo. Badalamenti da tempo viveva negli Usa, a New York, ma rimaneva in contatto con il clan della provincia di Palermo per gestire il traffico di sostanze stupefacenti e le attività di estorsione. I due hanno fatto sapere dello stato d’animo di Messina Denaro dopo l’arresto di Mimmo Raccuglia.
La rabbia dell’ex boss di Castelvetrano sarebbe attribuibile al movimento di un mafioso palermitano all’interno della sua zona senza che nessuno lo avesse informato. Raccuglia è stato arrestato nel 2009, nel comune di Calatafimi. Originario di Altofonte il suo capo era Giovanni Brusca, per un periodo ha preso le redini del clan di San Giuseppe Jato.