La Sicilia, con la sua posizione strategica nel Mediterraneo, potrebbe puntare su una strategia basata sulla Blue Economy. Le parole di Armao in attesa del convegno di domani a Milazzo.
La Blue Economy, una strategia “green” per la tutela dell’ambiente marino, potrebbe essere il futuro della Sicilia: è l’opinione dell’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.
Il vice-presidente della Regione Siciliana domani presiederà un convegno su questo tema, intitolato: “Sicilia, lo sviluppo della regione passa dalla blue economy”. L’incontro si terrà a Palazzo D’Amico a Milazzo, nel Messinese, a partire dalle 16.30.
Blue Economy, una priorità per Armao
“Il governo Musumeci ha fatto della Blue Economy una delle priorità della strategia di sviluppo per la Regione. Nella sua posizione geostrategica, al centro del Mediterraneo, si collegano culturalmente, politicamente e geograficamente, interessi strategici fondamentali su temi chiave, quali l’energia, difesa e sicurezza, tutela ambientale, flussi migratori e commerciali, infrastrutture e mobilità marittima di merci e passeggeri. Una Sicilia che più che frontiera è chiamata a essere cerniera d’Europa verso l’Africa”. Sono queste le parole di Gaetano Armao in vista del convegno di domani.
Il convegno, partendo dai principali risultati dell’indagine svolta dal Centro studi Tagliacarne, affronterà il tema dello sviluppo economico delle economie marittime e sarà anche l’occasione per lanciare il libro bianco “The sicilian blue economy white paper“.
“Queste opportunità consentono alla nostra Isola di giocare da protagonista, offrendo soluzioni e proposte all’Europa, nel suo complesso, mirando allo sviluppo economico dell’intera area. Inoltre, nel contesto della transizione ecodigitale la Blue economy è parte integrante di una grande trasformazione che unisce una prospettiva integrata tra sviluppo ecosostenibile e innovazione digitale“, ha aggiunto Armao.
“Con gli investimenti europei sin qui realizzati nell’ambito della sua Agenda digitale, la Sicilia è la regione più infrastrutturata sul piano digitale nel Mediterraneo”, conclude il vice presidente della Regione Siciliana.
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