Home » Bollette care e poche risorse, siciliani in difficoltà

Bollette care e poche risorse, siciliani in difficoltà

Bollette care e poche risorse, siciliani in difficoltà
lampadina luce bolletta

La Cgia di Mestre: nell’Isola il 14,2% della popolazione regionale vive in ambienti poco salubri e scarsamente illuminati. Se si considerano le famiglie e gli individui in termini assoluti, il nostro territorio occupa il secondo posto

PALERMO – Sono quasi 300 mila le famiglie siciliane che vivono una condizione di povertà energetica. In totale, si parla di circa 670 mila individui che, secondo la definizione del termine, utilizzato per la prima volta nel 2017 nella Strategia energetica nazionale, vivono la “difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici”, o, nel caso in cui decidano di farlo comunque, devono utilizzare risorse che sarebbero in realtà necessarie per altro.

I dati sono quelli dell’Oipe, l’Osservatorio italiano della povertà energetica, e dell’Istat, poi elaborati dalla Cgia di Mestre, l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese, che ha tenuto conto, per il calcolo delle famiglie e quindi degli individui sul totale nazionale, dei valori riportati nel Rapporto dell’Oipe 2023.

In pratica, tutti coloro che sono costretti a contare gli euro per pagare le bollette e si ritrovano così a vivere in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici come la lavatrice, il condizionatore, la lavastoviglie.

In Sicilia il 14,2% in condizioni di povertà energitica

Nel 2023, la Sicilia si trova al quinto posto tra le regioni che registrano i risultati peggiori, con il 14,2% della popolazione regionale in condizioni di povertà energetica, contro una media nazionale del 9%.

La forbice diventa molto più ampia se si considera che le regioni più virtuose, le Marche e l’Umbria, segnano una incidenza della povertà energetica sul totale degli abitanti pari al 4,9%, con una differenza con l’Isola di quasi 10 punti percentuali. Al contrario, in vetta alla classifica si trova la Calabria, al 19,1%, seguita dalla Basilicata, al 17,8%.

Se si considerano le famiglie e gli individui in termini assoluti, la Sicilia sale addirittura al secondo posto, in quanto i poveri energetici isolani rappresentano più del 10% del totale nazionale. Peggio fa solo la Lombardia, che supera il risultato siciliano di qualche decina di migliaia di unità; di converso, però, conta circa il doppio della popolazione totale, per cui l’incidenza è praticamente dimezzata.

Nel Mezzogiorno la maggiore presenza di “poveri energetici”

Per macroterritori, è proprio il Mezzogiorno a segnalare la maggiore presenza di poveri energetici sul totale della popolazione, pari al 13,8% del totale; molto più in basso, Nord Ovest e Nord Est, rispettivamente al 7,3% e al 7%, e ancora meglio il Centro, appena al 5%. I dati relativi alla povertà energetica sono confermati da quelli sulla povertà minorile, che disegnano un quadro isolano drammatico.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, l’incidenza della povertà assoluta è in costante aumento, colpendo in particolare le famiglie numerose e quelle monoreddito.

Non è un caso che all’attivazione della piattaforma gestita dall’Irfis per il cosiddetto “contributo di solidarietà”, il portale sia stato preso d’assalto da tutti coloro che vogliono avere accesso al sostegno al reddito. Aperta la piattaforma lo scorso 25 febbraio, l’avviso ha ricevuto in sole 6 ore 1.500 richieste, per un ammontare di circa 4,5 milioni di euro, e una richiesta media di circa 3 mila euro a famiglia.

I fondi sono destinati a famiglie residenti in Sicilia da almeno 5 anni, con un Isee 2025 inferiore a 5 mila euro. Il bonus può raggiungere una cifra massima una tantum pari a 5 mila euro, calcolati sulla base del punteggio raggiunto dalla singola famiglia. Si tiene conto, infatti, del reddito, del numero dei componenti del nucleo familiare, della situazione abitativa e di un eventuale disagio sociale.