L’appello delle associazioni di settore per contrastare il turismo energetico dei consumatori che non pagano. “Nelle procedure ancora troppe criticità che colpiscono sia chi eroga che chi fornisce”
ROMA – Il “turismo energetico” è una pratica fraudolenta che sta prendendo sempre più piede, infatti con l’avvento del mercato libero ci sono clienti che riescono a non pagare, in continuazione, le bollette di energia elettrica e gas. In genere, quando si parla di energia elettrica e gas sono i consumatori a farne le spese e a doversi difendere da pratiche commerciali scorrette e truffe. In questo caso, invece, accade proprio il contrario.
Per fronteggiare tale attività fraudolenta, l’Arera, l’organo che regolamenta anche i settori di energia elettrica e gas in Italia, ha emanato una serie di delibere a tutela dei fornitori per dare loro la possibilità di rientrare in possesso degli insoluti lasciati dai consumatori morosi. La procedura prende il nome di indennizzo Cmor (Corrispettivo di Morosità). Lo scopo di questo sistema è di tutelare il vecchio fornitore (che non può più usare lo strumento della sospensione della fornitura) e di evitargli di dover agire giudizialmente per recuperare il suo credito nei confronti del cliente moroso che sia passato ad altro fornitore, senza aver prima saldato il suo debito per bollette non pagate.
Un giro vizioso, quindi, che colpisce entrambe le categorie: chi eroga e chi se ne fornisce. A distanza di anni dall’applicazione di tale procedura si riscontrano, però, alcune criticità. A puntare l’attenzione sulla problematica ed a riportare in auge il problema sono state le associazioni di tutela consumatori Codici e Alleanza Tutela Consumatori che, insieme al consulente energetico Giovanni Riccobono, hanno presentato, nei giorni scorsi, osservazioni direttamente all’Arera.
“Diverse sono le criticità presenti nell’applicazione di tale procedura – sottolinea l’avvocato Vincenzo Maltese, componente dell’Ufficio legale regionale e componente dell’Assemblea nazionale Codici –, infatti il fornitore che avanza un credito, spesso, incorre in più azioni per recuperarlo e, qualora ci riesca, non provvede a bloccare le altre, questo comporta per l’utente finale di ritrovarsi a pagare due volte e solo successivamente poter rientrare in possesso della somma illegittimamente versata”.
“Quando in una bolletta è presente il corrispettivo Cmor – sottolinea Giovanni Riccobono – il consumatore finale non è messo nelle condizioni di poter verificare tempestivamente la correttezza o meno, in quanto le tempistiche degli accertamenti sono di gran lunga superiori rispetto alla scadenza delle bollette stesse. Senza ombra di dubbio – conclude Riccobono – quella del Cmor è un’attuazione che punta a rendere il mercato più trasparente e regolare. Tuttavia, così com’è regolamentato oggi presenta delle criticità che vanno in contrasto con i diritti dei consumatori di energia elettrica e gas”.
Inoltre, le due associazioni informano che l’Arera ha approvato alcune agevolazioni in materia di tariffe elettriche, tramite l’attuazione dell’articolo 30 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34. A seguito di questa deliberazione, i clienti beneficeranno, per i mesi di maggio, giugno e luglio di quest’anno, della riduzione in bolletta delle componenti relative alle quote fisse e alle quote potenza delle tariffe di distribuzione e misura e degli oneri generali di sistema. Agevolazioni previste esclusivamente per le utenze diverse da quelle domestiche.