Una sala gremita ha accolto Stefano Bonaccini al Plaza Hotel di Catania. A un mese dalla riconferma di Anthony Barbagallo alla guida del Pd siciliano, il presidente del partito è arrivato in città per rilanciare la linea dell’unità e aprire il confronto interno. A fine incontro la riflessione del presidente dem: “Penso che dopo la manifestazione di oggi, al Nazareno dovranno porsi qualche domanda in più sul Partito Democratico siciliano”.
Il richiamo all’unità
“Meloni è battibile perché il Paese, sul piano economico e sociale, non sta andando bene e peggiorerà – ha detto Bonaccini –. Ma per farlo serve un Pd unito. E chi lo guida ha la responsabilità di tenerlo insieme”. Il presidente dem ha sottolineato che le divisioni interne rischiano di indebolire il partito e ha criticato “la mancanza di ascolto verso una parte che ha lavorato, ha consenso ed è rappresentata nelle istituzioni”.
L’incontro arriva ad un mese esatto di un congresso contestato
L’incontro, dal titolo “Cambiamo il Pd per cambiare la Sicilia”, arriva a poche settimane da un congresso regionale segnato dai ricorsi al Tar. Presenti a Catania i dirigenti Matteo Orfini e Alessandro Alfieri, la coordinatrice regionale Ersilia Saverino e, per il Movimento 5 Stelle, il vicepresidente della Regione Nuccio Di Paola. Assente proprio il segretario regionale Barbagallo.
Il M5S rilancia l’alleanza
Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del M5S, ha ricordato la collaborazione tra Pd e il Movimento all’Assemblea Regionale Siciliana: “Abbiamo lavorato insieme con rispetto, anche su scelte difficili. Ora questa esperienza va portata nei territori. La Regione può essere governata solo se il fronte progressista si aggrega e offre una proposta, non solo protesta”.
Saverino: “Non ci interessa un partito chiuso”
In apertura è intervenuta Ersilia Saverino, che ha escluso una contrapposizione con i vertici del partito. “Non lanciamo sfide al Pd regionale o nazionale – ha detto –. A noi interessa un partito unito e riconoscibile. Non un Pd chiuso, dove vale il principio del ‘meno siamo e meglio stiamo’. Quel modello non ci interessa”.
Saverino ha poi chiarito la posizione del gruppo che ha organizzato l’incontro: “Chi pensa che potessimo allontanarci dalla linea di Elly Schlein o di Stefano Bonaccini, o uscire dal partito, si sbaglia. Noi ci siamo e continueremo a esserci”.

