I problemi sociali, secondo Abate, sono legati al cambiamento climatico dovuto alla mancata bonifica del suolo.
Riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario generale regionale del sindacato consorzi di bonifica (Sifus), Ernesto Abate, in cui espone il suo pensiero sulla questione della bonifica in Sicilia.
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La nota sulla bonifica del suolo in Sicilia
“Ognuno con le proprie ragioni e nelle proprie posizioni prova a districarsi tra una soluzione e l’altra, mentre altri per allontanare lo spettro delle responsabilità provano ad alleggerire la propria posizione tra una giustificazione e l’altra. In entrambi i casi senza mai toccare con mano il centro dei problemi sociali, che purtroppo hanno la stessa ed unica matrice che favorisce il cambiamento climatico a causa della mancata bonifica del suolo!
Lode per quanto si sta provando a fare in questi mesi:
1 – Nuovi progetti che ammoderneranno le reti irrigue ed idriche per evitare gli sprechi;
2 – pulire i sedimenti fangosi depositati nei fondi delle dighe interrite per ripristinare la capienza di accumulo;
3 – creare laghetti intermedi per accumulare l’acqua;
4 – riconoscere attraverso un obolo, i danni subiti in ambito agro-silvo-pastorale.
Dall’altro canto si continua a dare giudizi sulla questione atmosferica che stressa oltremisura le aspettative di tutti, considerato che non piove o piove poco:
1 – va sempre peggio, piove poco da qualche parte e non piove nulla da qualche altra;
2 – piove adesso con gravi danni al grano o altre colture;
3 – il settore agro-silvo-pastorale subisce danni per le scadenti politiche adottate e vogliono essere risarciti equamente.
Ma parliamo ad esempio della Sicilia, per cui qualche buontempone sul Pnrr definisce il Sud come colui che fa “la parte del leone”, piuttosto che dichiarare come finalmente ci sia più equità tra nord e sud Italia”.
La battuta infelice di Lollobridigida
“Oppure vogliamo parlare del commento infelice del ministro dell’agricoltura e delle politiche alimentari Lollobrigida, che esordisce sulla siccità dicendo ‘per fortuna ha colpito il Sud e non il Nord’. Senza tenere conto che questi disagi si palesano in maniera più o meno violenta a seconda della geomorfologia del territorio e quindi è generalmente frutto di una innata ignoranza umana in materia di Consorzi di Bonifica.
Sacrosanto e legittimo, se non fosse che tutti e nessuno escluso, è stato in grado di sollevare il problema sulla questione che affligge l’umanità, toccando il tasto giusto per trattare alla base il problema della siccità che si palesa da anni con un campanello d’allarme, testimonianza del cambiamento climatico!
Per un attimo poniamoci il quesito. Se è ciclico il cambiamento climatico perché tutto ciò accade così in fretta, rispetto alle aspettative di previsione e calcoli scientifici?
Per lo più per colpa dell’uomo che utilizza le energie della Terra in modo dissoluto e come se a questi atteggiamenti non ci fossero conseguenze negative, a causa delle negligenze e colpevolezze individuali e collettive!”
Il riferimento al lockdown e al peccato originale
“Basti tornare indietro a marzo 2020, per ricordarci quanto è accaduto a seguito del lockdown scaturito dal Covid-19. La natura tornò ad appropriarsi dei suoi spazi naturali e il clima riportò equilibri alle stagioni ed ai temporali. Possiamo così capire che la causa di questi disagi/danni/incertezze/stress/malattie/morti, sono concausate a stretto giro, da un errato comportamento umano!
E come la mela per Adamo ed Eva, il ‘peccato originale’ risiede nella mancata prevenzione e manutenzione in materia di Bonifica e Forestazione del territorio. E la matrice di tutti i mali ha origine dagli incendi e la mancata piantumazione e Forestazione del suolo che ha infinite finalità. Come quella di produrre ossigeno per l’ambiente, di trattenere il terreno attraverso le radici, per rendere il clima più umido e favorire la pioggia. E ancora evitare che il suolo si pietrifichi e conseguentemente si spacchi in superficie per effetto della desertificazione, nel corso delle piogge, non trovando un terreno capace di assorbire, porta con se tutti quei fanghi e detriti che trascina con se in questo processo di deterioramento del suolo che produce l’interrimento delle dighe.
Purtroppo questo processo involutivo provoca inevitabilmente la modifica dei letti e delle quote di scorrimento del reticolo naturale di scolo delle acque verso il mare. Questo provoca di fatto il ristagno di aree d’acqua e la nascita di aree palustri malsane e portatrici di malattie infettive, come la malaria. Il tutto in un territorio che via via sta ritornando ad essere non fertile come un tempo, quando vennero costituiti i Consorzi di Bonifica, cioè circa 70 anni fa, dopo la seco da guerra mondiale, quando il suolo era arido, improduttivo, infecondo, infruttuoso, povero sterile.
Ecco perché statutariamente i Consorzi di Bonifica, come ad esempio in Sicilia, all’ART. 1 e 2 della lr n° 45 del 25 maggio 1995, obbligano questi enti strumentali ad adoperarsi perentoriamente alla tutela e alla conservazione del suolo, imponendo opere di bonifica programmate!”
Il ruolo del Sifus
“Ecco perché quando si perde l’obiettivo primario del ciclo biologico delle piante e si privilegia l’evoluzione della specie senza tenere conto dell’essenzialità degli elementi che costituiscono il quieto vivere, diventiamo noi stessi artefici del nostro stesso male ed in tutto ciò, il ruolo di maggiore responsabilità è quello politico che ha il compito di legiferare e quello degli organi di sorveglianza, di fare rispettare le regole!
Il ruolo del Sifus come Organizzazione Sindacale è quello responsabile di attivarsi al fine di sollecitare la politica regionale al rispetto e piena attuazione delle norme legislative in vigore, affinché si scongiuri una guerra civile per accaparrarsi un litro d’acqua per dare da bere al bestiame o abbeverare le colture, entrambe fonti di alimentazione e di economie dirette e indirette, in una Terra a motrice economica agricola.
Siamo certi che le forze politiche sapranno distinguersi in questo percorso e sapranno cogliere l’occasione utile ai fini della salubrità e serenità collettiva, offrendo la loro piena condivisione al progetto!”