Prevista una dotazione complessiva pari a 50 milioni di euro. I destinatari sono i proprietari d’immobili dati in locazione a uso abitativo
E’ uno dei provvedimenti fiscali introdotti dalla legge di Bilancio 2021 per aiutare i contribuenti in difficoltà economica a causa della pandemia di Covid-19.
Il provvedimento riguarda le locazioni d’immobili destinate a uso abitativo. Requisito fondamentale è che l’immobile sia situato in un comune ad alta tensione abitativa, e deve essere abitazione principale del locatario.
Per il “bonus affitto 2021” è prevista una dotazione complessiva pari a 50 milioni di euro. Per il riconoscimento del contributo, il locatore dovrà comunicare telematicamente all’Agenzia delle Entrate la rinegoziazione del canone di locazione e ogni altra informazione utile ai fini dell’erogazione del bonus stesso.
Bonus affitto, qual è
il contributo
Il contributo previsto per il bonus affitto è pari al 50% della riduzione del canone, entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per ciascun locatore. Nel caso di una riduzione per l’intero anno 2021, è riconosciuto al locatore un contributo fino ad un massimo di 100 euro mensili qualora la riduzione del canone sia pari a 200 euro al mese, che può essere limitata anche solo per alcuni mesi.
Per fare un esempio pratico: se l’affitto mensile è ridotto
da 450 euro a 350 euro, ossia 100 euro in meno al mese,
al proprietario saranno restituiti 50 euro/mese, la metà della
riduzione, quindi 600 euro annui.
L’Agenzia delle Entrate ha specificato che: “L’ampia
formulazione della disposizione, che fa riferimento al locatore quale
beneficiario del contributo a fondo perduto senza ulteriori precisazioni,
consente di ricomprendere tra i destinatari del contributo tutti i contribuenti
soggetti passivi Irpef e Ires che locano un immobile posseduto a titolo di
proprietà o di altro diritto reale di godimento”.
Il contributo è previsto sia ai soggetti Irpef sia a quelli
Ires ma nel rispetto degli altri requisiti previsti dalla norma, ossia che
l’immobile il cui canone è oggetto di rinegoziazione costituisca l’abitazione
principale del locatario e che la rinegoziazione sia comunicata in via telematica
all’Agenzia delle Entrate.
Bonus affitto, quali
sono i requisiti
II destinatari di questo contributo a fondo
perduto sono i proprietari d’immobili ad uso abitativo dati in locazione.
Per poterne usufruire devono essere rispettati i seguenti requisiti:
- l’immobile affittato deve essere situato in un
Comune italiano ad alta tensione abitativa. I comuni ad alta tensione abitativa
sono indicati in un precedente provvedimento del Cipe, la delibera n° 87 del 13
novembre 2003); - deve essere avvenuta la rinegoziazione del
contratto di affitto, specificamente nella parte inerente l’importo del canone; - il contributo spetta unicamente per gli immobili
ad uso abitativo ovvero quelli classificati o classificabili nella categoria
catastale A, ad eccezione degli A/10, ossia uffici e studi privati; - sono escluse dal contributo a fondo perduto le
locazioni di immobili classificati nella categoria B, come le scuole e gli uffici
pubblici, C ossia i negozi, i laboratori e i magazzini ecc., D cioè opifici e
alberghi, E ossia stazioni per servizi di trasporto e simili; - la riduzione si applica ai contratti in essere a
partire dal 29 ottobre 2020, data in cui la misura del decreto Ristori è stata
pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Bonus affitto, dove
scaricare il modulo per la rinegoziazione del canone
Dal 1° settembre 2020 per comunicare la rinegoziazione del
canone, dovrà essere utilizzato esclusivamente il modello RLI “Richiesta
di registrazione e adempimenti successivi contratti di locazione e affitto di
immobili” che è possibile scaricare qui e leggere le
relative istruzioni per la compilazione.
Si prevede che il bonus possa entrare in vigore tra la fine di febbraio e gli inizi del mese di marzo. Per le modalità applicative del bonus sarà necessario attendere il relativo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che dovrà definire la percentuale esatta di riduzione del canone di locazione anche perché tutto dipenderà dal numero di istanze pervenute nel rispetto dei limiti di spesa fissati.
Roberto Greco