Bonus affitto giovani 2025: importo, chi può richiederlo e requisiti

Bonus affitto giovani 2025: importo, chi può richiederlo e requisiti

Bonus affitto giovani 2025: importo, chi può richiederlo e requisiti

Redazione  |
giovedì 02 Gennaio 2025

Nel 2025 il bonus affitto per i giovani si trasforma in un bonus affitti per i neoassunti con contratto a tempo indeterminato

Nella legge di Bilancio 2025 il bonus affitto per i giovani si trasforma in un bonus affitti per i neoassunti con contratto a tempo indeterminato. Il datore di lavoro potrà rimborsare o erogare direttamente al lavoratore le spese di locazione e gli oneri accessori, fino a un massimo di 5.000 euro l’anno. Queste somme non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente e, quindi, sono esenti da Irpef ma restano comunque rilevanti ai fini contributivi. Le somme devono però essere inserite ai fini della determinazione dell’Isee.

I requisiti

Per ottenere questa agevolazione è necessario:

  • stipulare un contratto di lavoro a tempo indeterminato nel 2025;
  • trasferire la residenza a oltre 100 km dalla precedente residenza. La distanza va calcolata tra il precedente luogo di residenza e la nuova sede di lavoro;
  • reddito da lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro (nell’anno precedente rispetto a quello della nuova assunzione);
  • L’immobile locato deve essere adibito ad abitazione principale.

Bonus affitto giovani con il fondo morosità incolpevole

L’ultima misura introdotta, non è in realtà una novità, perché si tratta del rifinanziamento del fondo morosità incolpevole, che non era stato più finanziato da 3 anni. Il rifinanziamnto è pari a 30 milioni di euro, di cui 20 per il 2025.

Il fondo è stato istituito con decreto legge n. 102/2013 e prevede un bonus affitto per gli inquilini che hanno ricevuto uno sfratto per morosità in quanto non riescono a pagare i canoni di locazione per ragioni estranee alla propria volontà.
L’accesso al Fondo è riconosciuto in via ordinaria a chi ha subito una rilevante perdita di reddito, per:

  • perdita di lavoro a causa di licenziamento;
  • cassa integrazione;
  • mancato rinnovo del contratto di lavoro a termine o di lavoro atipico;
  • cessazione di attività per lavoratori autonomi o professionisti;
  • malattia grave;
  • infortunio;
  • decesso di un componente del nucleo familiare.

La domanda deve essere presentata presso il Comune, vi è quindi l’onere per tali enti di assicurare il servizio in modo che possano essere presentate le istanze. Affinché sia attivo il Fondo morosità incolpevole è necessaria la pubblicazione di un decreto ministeriale. In seguito saranno i comuni e le regioni a stabilire regole e criteri operativi per l’accesso, così come i tempi per fare domanda.

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