Dal 11 novembre 2025 è possibile aggiornare il fascicolo aziendale, passaggio indispensabile per richiedere i bonus agricoltura 2026 previsti dalla PAC (Politica Agricola Comune). La PAC rappresenta uno dei principali strumenti di sostegno economico per gli agricoltori: le somme riconosciute per ettaro coltivato o per capo di bestiame possono essere significative. In attesa della nuova PAC 2028, restano in vigore le misure della PAC 2023-2027.
Bonus agricoltura 2026: quali aiuti sono previsti
Gli aiuti della PAC comprendono titoli base e contributi specifici a seconda del settore di attività. Gli aiuti sono cumulabili, consentendo agli agricoltori di ottenere un sostegno economico consistente.
Tra i principali contributi disponibili:
- sostegno per gli olivi storici;
- contributi per la coltivazione di semi da olio, come girasoli e colza;
- aiuti per la barbabietola da zucchero;
- bonus per chi pratica il riposo del terreno;
- ostegni per l’allevamento di suini, bovini, ovini e caprini.
Fascicolo aziendale: aggiornamento indispensabile
Per ricevere i contributi è necessario rispettare le linee guida della PAC, che nella campagna 2023-2027 pongono particolare attenzione all’ambiente:
- riduzione del consumo idrico;
- tutela della biodiversità;
- uso corretto degli antibiotici per ridurre la resistenza antimicrobica;
- riduzione dell’impiego di pesticidi.
Il Fascicolo aziendale, gestito tramite il SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) del MASAF, deve essere aggiornato ogni anno. Per il 2026, l’aggiornamento è possibile dal 11 novembre 2025 al 10 novembre 2026, e può essere effettuato presso i CAA (Centri di Assistenza Agricola), presenti in ogni regione.
Nessuna proroga per le domande 2026
Secondo il Comunicato AGEA del 10 novembre 2025, si invita ad anticipare la presentazione delle domande, così da permettere tutti i controlli preliminari e correggere eventuali errori prima dei pagamenti degli anticipi e dei saldi della PAC.
Il termine ordinario per la presentazione delle domande è il 15 maggio, ma è possibile inviarle anche entro 25 giorni di ritardo, con una decurtazione dell’1% per ogni giorno. Con questo nuovo approccio non saranno più necessarie proroghe come in passato.
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