Economia

Bonus busta paga Forze Armate e Polizia, di cosa si tratta e chi ha diritto all’incentivo

Nella giornata del 7 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal Presidente del Consiglio per quanto riguarda il riconoscimento del beneficio della riduzione delle imposte sul reddito del personale delle Forze di Polizia e delle Forze armate. Si tratta nello specifico del cosiddetto bonus defiscalizzazione, ovvero uno strumento che oggi permette agli appartenenti a Forze Armate e di Polizia di recuperare tutta o una parte delle imposte versate sul salario accessorio, fino a un importo massimo che viene definito ogni anno dall’apposito decreto, così come il limite di reddito da non superare per beneficiarne.

Bonus busta paga Forze Armate e Polizia, i beneficiari

Il riordino dei ruoli e delle carriere del 2018 ha rivisto per molti aspetti i criteri di calcolo dello stipendio degli appartenenti a Forze Armate e di Polizia, cancellando definitivamente il precedente bonus sicurezza di 80 euro che il governo Renzi aveva riservato agli appartenenti al comparto Difesa e Sicurezza.

Come specificato nell’articolo 1 del decreto pubblicato in queste ore in Gazzetta Ufficiale, la riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali si applica al personale militare delle Forze Armate, compreso il Corpo delle capitanerie di porto, come pure al personale delle Forze di polizia a ordinamento civile e militare. È tuttavia fondamentale che il personale risulti in costanza di servizio nel 2024. Dopodiché, come anticipato, si guarda al reddito: nel dettaglio, quanto percepito nel corso del 2023, non deve superare la soglia di 30.208 euro.

Bonus busta paga Forze Armate e Polizia, importo e modalità di pagamento

Con la defiscalizzazione si va a recuperare il totale delle imposte calcolate sul salario accessorio – comprensivo delle indennità di natura fissa e continuativa – percepito nel corso del 2024. Esiste però un limite massimo che quest’anno è pari a 610,50 euro.

Le modalità per il pagamento della somma risultante dal bonus defiscalizzazione vengono specificate nel comma 2 dell’articolo 2 del decreto in oggetto. Qui viene ribadito che è il sostituto d’imposta (quindi l’Amministrazione di appartenenza) a effettuare la riduzione d’imposta, in un’unica soluzione. Questa operazione avviene in sede di conguaglio fiscale, a fine anno quindi: pertanto, l’arrivo dei soldi è atteso, come ogni anno, nel cedolino di febbraio dell’anno successivo a quello a cui la defiscalizzazione riferisce, 2025 dunque in questo caso.

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